Uccide la zia per intascare l'eredità da mezzo milione, Maria Basso costretta a mangiare un piatto di spaghetti fatale: arrestata la nipote killer

Giovedì 22 Febbraio 2024, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 14:15

Il piano diabolico della nipote

Prende corpo dalla 'strana e improvvisa' presenza della pronipote e del suo compagno alla festa per l'ottantesimo compleanno della vittima, il 4 settembre del 2022, la vicenda che porta alla 'scomparsa' da Asiago della ricca ereditiera Maria Basso. A organizzare la festa con alcuni parenti era stata un'amica di vecchia data, nominata anni prima sua procuratrice per il compimento di atti di ordinaria amministrazione, una festa con alcuni parenti, alla quale era stata invitata la madre dell'indagata arrestata ieri.

«In quell'occasione, sin da subito - ricostruisce la Procura di Catania - i congiunti dell'anziana si sarebbero insospettiti per la presenza della pronipote, che, sebbene non fosse stata invitata alla festa e nonostante non avesse mai avuto rapporti frequenti con la prozia, avrebbe mostrato nei suoi confronti un attaccamento quasi morboso». Da quel momento, "con il suo atteggiamento ostentatamente disponibile e affettuoso", nell'arco di soli due mesi, «l'indagata avrebbe approfittato dell'affetto e dello stato di forte vulnerabilità della vittima, mostrando sin da subito un fortissimo interesse per il suo patrimonio, recandosi in diverse occasioni nella banca dove l'anziana era titolare di conti correnti».

Circostanze che «avevano insospettito il direttore e i funzionari» dell'istituto di credito «inducendoli a presentare un esposto alla locale Procura». L'indagata, è la ricostruzione della Procura di Catania su indagini dei Carabinieri, «sarebbe riuscita, quindi, a convincere l'anziana a revocare la procura generale anni prima rilasciata in favore dell'amica di vecchia data» e, il «2 dicembre del 2022, dopo averle fatto trascorrere la notte presso una struttura ricettiva in Asiago, avrebbe costretto l'anziana ad affrontare senza soste il gravoso viaggio in auto fino ad Aci Castello, trasferendola, nottetempo, in una residenza per anziani». All'80enne non sarebbe stata data nemmeno la possibilità di portare con sé i suoi effetti personali, né di salutare le persone care, che non erano state informate del trasferimento. Per la lunga trasferta, inoltre, l'indagata non avrebbe neanche recuperato i farmaci che giornalmente assumeva.

© RIPRODUZIONE RISERVATA