Clochard colpisce un vigile con una spranga, l'agente gli spara 7 volte. La folla tenta di linciare il senzatetto

Martedì 23 Maggio 2023, 11:01 - Ultimo aggiornamento: 15:36

Il sindaco Manfredi: «Il vigile ha reagito per legittima difesa»

«Non conosco i dettagli ma da quanto mi è stato riferito c'è stata un'aggressione molto violenta con una spranga di ferro che ha ferito in maniera significativa il nostro agente. Il senza fissa dimora stava continuando nell'aggressione e lui si è difeso. Quindi è una difesa legittima e noi dobbiamo tutelare i nostri uomini delle forze dell'ordine e della polizia municipale che più di una volta sono stati aggrediti nell'esercizio delle loro funzioni». Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, commentando l'aggressione di un agente della polizia municipale in via Duomo da parte di un clochard a sua volta ferito dall'agente. Manfredi ha riferito che nelle prossime ore si recherà in visita all'agente ricoverato all'Ospedale del Mare.

«Abbiamo una situazione di difficoltà nella gestione di alcuni senza fissa dimora che hanno problemi di tipo psichiatrico e di dipendenza. Servono strumenti più incisivi per convincere queste persone in un certo senso ad essere curate perché è un problema che riguarda la loro salute e l'incolumità dei cittadini». Ha proseguito il sindaco Gaetano Manfredi nel riferire che chiederà di avere «strumenti» per mettere in campo azioni «più incisive». Il sindaco ha sottolineato inoltre la necessità di affrontare la questione anche «con una struttura sanitaria differente e a livello nazionale. Ci sono alcuni senza fissa dimora che rifiutano di poter essere aiutati o ospitati nelle strutture comunali perché hanno problemi sanitari e noi dobbiamo garantire la sicurezza loro e degli altri. Ne ho parlato con il prefetto - ha proseguito - perchè bisogna agire in maniera incisiva per fare in modo che questi episodi non si verifichino più». Manfredi ha riferito che il clochard che ha aggredito il vigile urbano era stato più volte segnalato dai nostri servizi come soggetto violento. «Purtroppo oggi - ha concluso Manfredi - non ci sono strumenti né strutture organizzate per fare in modo che queste persone vengano in maniera anche un pò più coercitiva curate».

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