«Ha chiamato da un numero sconosciuto e mi ha detto che sono suo padre. Il test del Dna è positivo ma io non ho mai voluto figli. Cosa le dico?»

Sabato 20 Gennaio 2024, 15:09

«Cosa le dico?»

Inizialmente, l'uomo non ha risposto alla chiamata perché, vivendo in Europa, non era probabile che qualcuno stesse effettivamente provando a contattarlo dagli Stati Uniti. Credeva si trattasse di una truffa, e quando ha visto di nuovo lo stesso numero apparire sullo schermo del telefono ha pensato di rispondere per dirgliene quattro: «Ha parlato una ragazza e la prima cosa che ha detto è stata "Ciao, mi chiamo Jane e penso tu possa essere mio padre"».

Lui ha subito spiegato di non avere figli, che evidentemente aveva sbagliato numero. «Però, scrive l'uomo «poi la ragazza ha detto un nome che non sentivo da... immaginate un po'? Diciotto anni! A quel tempo ero negli Stati Uniti per un anno a causa di un lavoro con un'azienda gemella. Lì ho conosciuto una donna con cui mi sono frequentato per qualche mese. Ricordo di aver acquistato dei preservativi ma non sono sicuro di averli sempre usati. In ogni caso, le avevo lasciato il mio numero e poi non l'ho mai più sentita».

Dopo la realizzazione, la prima reazione dell'uomo è quella di attaccare il telefono, ma finisce per ascoltare il suo racconto: ha trovato il numero nel diario della mamma e ora che ha compiuto 18 anni ha deciso di contattarlo. Al momento, dato che sua madre - «per qualche ragione» - non può prendersi cura di lei, vive con dei parenti. Alla richiesta di sottoporsi a un test del Dna, che lei si è offerta di pagare, lui dice che ci penserà: «Poi mi ha domandato se potesse chiamarmi di nuovo. Io le ho risposto di si e ho attaccato. Giuro, stavo per svenire. L'intera conversazione non è durata più di 5 minuti».

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