Attesa per la Tac e l'autopsia
Martedì con la Tac potrebbero arrivare le prime risposte su l'eventuale presenza o meno di metastasi al cervello mentre l'autopsia, in programma mercoledì, mirerà a stabilire se «vi sia stato un errore di esecuzione nella concreta pratica sanitaria», ovvero se ci sia stato un errore di diagnosi e se le conseguenti cure sbagliate abbiano inciso sulle aspettative di vita del paziente. Quesiti ampi quelli posti dai magistrati Sergio Colaiocco e Giorgio Orano nell'affidamento dell'autopsia che potrebbero richiedere approfondimenti aggiuntivi da affidare a specialisti.
Agli esami assisterà anche il perito di fiducia della famiglia di Purgatori, assistita dagli avvocati Alessandro e Michele Gentiloni Silveri: Vincenzo Pascali, direttore dell'Istituto di medicina legale della Cattolica. L'inchiesta dovrà anche ricostruire gli ultimi tre mesi di vita di Purgatori passati tra strutture sanitarie e consulti medici contrastanti tanto che -riferiscono i familiari del giornalista autori dell'esposto in Procura - ci fu una lite sull'interpretazione della Tac tra il professor Gualdi, che aveva diagnosticato le metastasi, e il professor Alessandro Bozzao -ordinario di Neuroradiologia alla Sapienza-, che invece sosteneva la presenza di tracce di ischemia. Anche in un centro clinico di Rozzano, a cui Purgatori si era rivolto, avevano sostenuto che dalla Tac non emergevano evidenze di metastasi.