Altri due medici indagati per la morte di Andrea Purgatori. In seguito alla scomparsa del giornalista, avvenuta a Roma lo scorso 19 luglio, la procura ha aperto un'inchiesta su input della famiglia per chiarire se il decesso nasconda un caso di malasanità. Due le ipotesi: l'errore nel prescrivere una terapia contro una metastasi al cervello inesistente o la diagnosi in ritardo di un infezione al cuore che avrebbero potuto provocarne la morte.
I medici indagati
Salgono così a quattro, scrive Repubblica, i medici accusati di omicidio colposo, tra questi ci sono il cardiologo che aveva in cura Purgatori, Guido Laudani, e Maria Chiara Colaiacomo, che fa parte dell’équipe del radiologo Gianfranco Gualdi, indagato dall’inizio insieme a Claudio Di Biasi.
La radioterapia
Il fulcro dell'indagine ruota attorno alla diagnosi di metastasi cerebrale effettuata dal radiologo Gianfranco Gualdi, parte dell'équipe medica che include Maria Chiara Colaiacomo e Claudio Di Biasi.
Purgatori nella clinica Pio XII, precisa la struttura sanitaria, svolse solo indagini di diagnostica per immagini.
Il cardiologo
Il cardiologo Guido Laudani rappresenta un altro pezzo del puzzle.
La perizia
A supporto dell'indagine, è stata commissionata una perizia che vede coinvolti esperti di calibro quali il neuroradiologo Alberto Beltramello, il medico legale Adriano Tagliabracci, il cardiologo Pasquale Perrone Filardi e lo specialista in malattie infettive Pierluigi Viale. L'obiettivo è di fornire un quadro chiaro e dettagliato delle condizioni di salute di Purgatori, valutando ogni aspetto delle cure ricevute.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 7 Marzo 2024, 18:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA