Suicida a 15 anni, lo strazio dei genitori ai funerali: «Anche noi vogliamo sapere la verità»

Lunedì 6 Novembre 2023, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 16:56

La timidezza

Oltre alla comunità bengalese, ben presente al Piano, quartiere dove la ragazzina viveva, c’erano alcuni suoi ex insegnanti e anche due educatori del centro ricreativo Trovamici di via Torresi, una struttura frequentata dalla 15enne fino alla scorsa estate. «Me la ricordo molto educata e simpatica, quella sua timidezza ogni tanto si faceva notare» dice Arturo Matta. E ancora: «Era socievole, ma riservata. Una ragazza come tante delle sua età». Apparentemente, nessun segno di disagio visibile da far pensare a un gesto estremo. All’obitorio c’era l’avvocato, Iacopo Casini Ropa, difensore del papà indagato, che deve ancora essere ascoltato dal pm. «La famiglia non si capacita di una tragedia del genere. Non c’erano situazioni di particolare tensione, oggi (ieri, ndr) è la giornata del dolore. In questo momento è la figlia di tutti». Il difensore parla di una famiglia «unita e allargata» perché in casa vivevano più persone. Una famiglia, a detta della comunità bengalese, ben integrata, lontano dalle usanze dei matrimoni forzati.

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