È la domanda che tutti si pongono, ma a cui pochi osano rispondere. Quando finirà la pandemia? «Tra qualche anno, direi due anni da adesso – azzarda Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano ai microfoni della trasmissione radiofonica Un giorno da pecora su Rai Radio 1 –. Dovremo adattare i vaccini alle varianti, ci sarà una convivenza endemica, con un piccolo numero di casi».
#ugdp @preglias quando sarà tutto finito? Tra qualche anno, direi due anni da adesso. dovremo adattare i vaccini alle varianti, ci sarà una convivenza endemica, con un piccolo numero di casi.
— Un Giorno da Pecora (@1giornodapecora) April 19, 2021
Il pasticcio di Johnson&Johnson
Il vaccino a vettore virale Johnson&Johnson è stato sospeso negli Stati Uniti, e dopo anche in Europa, a seguito di 6 casi di trombosi su quasi 7 milioni di persone vaccinate. «Spero ci sia un'indicazione europea unitaria e non la cacofonia di voci che ha creato un pasticcio nelle settimane scorse», ha detto stamattina Pregliasco durante la trasmissione Agora su Rai 3.
Le riaperture sono un «rischio ragionato»
Parla di «rischio ragionato» Pregliasco ad Agora riguardo alla decisione di riaprire le attività dal 26 aprile. «Un rischio oggettivo c'è – prosegue il virologo – e dipende in primis dalla velocità della vaccinazione, e poi dalla responsabilità di ognuno». La decisione di Draghi «sicuramente potrà avere un prezzo da pagare».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 19 Aprile 2021, 16:27
© RIPRODUZIONE RISERVATA