Roma, vandali a Villa Paganini: il Comune chiude i cancelli. Ira residenti
di Fabio Rossi
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I PROBLEMI
A causare la decisione dell’amministrazione comunale sono stati alcuni episodi di vandalismo che sarebbero avvenuti nelle ore serali, tra scritte sui muri e arredi danneggiati. Ma soprattutto alcuni «bivacchi notturni» di giovani e persone senza fissa dimora, di cui si sono trovate tracce all’indomani nelle bottiglie di alcolici lasciate a terra o sulle panchine. Una situazione foriera anche di assembramenti incontrollati. E così, anche visto il periodo, è stata data disposizione all’associazione di Carabinieri in congedo “Martiri di Nassiriya”, che si occupa di gestire le aperture del parco, di anticipare di due ore il «tutti a casa».
LA POLEMICA
Una soluzione per nulla gradita dai residenti, che la trovano quantomeno esagerata. «Non è mai accaduto nulla di grave - sostiene Lessona - Se non qualche gruppetto di ragazzi che ha deciso di ritrovarsi lì per passare un po’ di tempo». Secondo il comitato di quartiere, quindi, «è ingiustificabile privare i cittadini del parco nelle ore serali: al limite basterebbe organizzare un minimo di controlli, come succedeva prima, per evitare ogni possibile problema». Cose ben più gravi, aggiungono gli attivisti dell’associazione del quartiere Trieste, «succedono per esempio in piazza Caprera, dove alcuni residenti hanno dovuto mettere in vendita le proprie case, perché esasperati da atti vandalici e schiamazzi notturni: ma lì non interviene mai nessuno».
LA SITUAZIONE
Il parco è stato sistemato da Raffaele de Vico negli anni ‘30, sul terreno dell’antica villa del cardinale Alberoni. All’ingresso è posto il monumento ai caduti dei quartieri Salario e Nomentano nella Grande guerra. Ma Villa Paganini ospita anche una scuola elementare, succursale del VII circolo “Montessori” di via Santa Maria Goretti. I piccoli allievi, già prima della chiusura forzata delle aule per l’emergenza coronavirus, hanno dovuto convivere prima con otto pini secolari pericolanti legati con funi di acciaio, poi con decine di rami e tronchi a terra: i resti dell’abbattimento di moltissimi alberi un tempo presenti nel parco. I problemi di incuria, in effetti, assillano Villa Paganini come quasi tutte le aree verdi della Capitale - tra topi, erbacce, tronchi crollati e non rimossi - nonostante vi sia una sede del Sevizio giardini. Nel parco bivaccano alcuni senzatetto e sbandati, che spesso dormono sulle panchine. «Ma questi problemi si risolvono migliorando la manutenzione e aumentando i controlli - sottolineano al comitato di quartiere - Non certo cacciando i cittadini dalla villa».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Agosto 2020, 00:04
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