Roma, Cerciello, l’americano con Brugiatelli: spunta la foto che riscrive la nottata
Delitto Cerciello, i carabinieri: «Mostrammo i distintivi agli americani prima di intervenire»
L’ESEMPIO
E forse per questo la donna spera che la sua vicenda sia da ispirazione per il figlio. Magari per un nuovo bestseller che sistemi le casse di famiglia: «Ci sono modi per cercare di mantenerti più sereno. Sai di questa Amanda Knox, conosci un po’ quella storia? Fu rilasciata dal carcere dopo un paio di processi qui e alla fine ha scritto un libro, ha scritto un libro con un contratto di pubblicazione da quattro milioni di dollari». Il racconto di Leah entra nei dettagli: «I carcerati italiani le strappavano gli appunti, gli altri carcerati, per invidia, e lei li riscriveva. Così quando è uscita aveva materiale per un libro». Elder non sa di chi stia parlando: «Ma è stata accusata di?». E in poche parole Leah riassume il caso: «Aveva vissuto per un po’, a Perugia, era una studentessa americana che faceva uno scambio universitario, e aveva una coinquilina che era inglese, una ragazza. E poi - aggiunge Leah - era implicato un ragazzo, credo fosse italiano ma mi sembra fosse anche africano e dicono che erano tutti coinvolti in un una specie di ‘gioco sessuale’ andato male, con un coltello, e la ragazza inglese era stata accoltellata». Il messaggio è chiaro. Se Elder vuole farcela deve fare come Amanda, esorcizzando e, perché no, monetizzando il suo dolore: «la sua sopravvivenza è stata grazie alla scrittura di quel diario e che lei abbia trovato qualcosa per se stessa quando ha dovuto affrontare tutto.
E lei ha fatto così, ed è sopravvissuta. E so che questo è probabilmente uno dei periodi peggiori perché è passato quasi un mese da quando sei qui».
I SOGNI
Nei due incontri in carcere, il 5 e il 6 settembre, c’è spazio per i sogni di infanzia: «Ti ricordi quando volevi fare il poliziotto?». E per le speranze: «Non so quando uscirò, forse intorno ai 25 anni». Più volte i toni del dialogo, la cui traduzione è stata al centro di una nuova perizia disposta dalla Corte d’Assise, si fanno drammatici: «Ho un album di fotografie tue che porto sempre con me e quella luce non era sparita dai tuoi occhi – finché non hai iniziato con la droga». Cocaina, Erba e Molly, una varietà di MDMA. La donna contesta al figlio l’abuso di stupefacenti: «Perché? Perché, perché, perché la droga? Perché? Perché? Perché?». Elder la rassicura: «Ho smesso con le droghe pesanti». E accusa Gabriel Natale Hjorth per l’acquisto della cocaina la notte dell’omicidio: «La voleva il mio amico. Io non la volevo. Non mi interessava». Nei suoi confronti, la stima è minima: «È scemo. Lo sanno tutti». L’unica preoccupazione per Elder sembra quella di tornare al più presto negli Stati Uniti, anche a costo di essere arruolato dai suprematisti bianchi in carcere: «Non mi importa della Fratellanza Ariana». Nelle parole del giovane non c’è spazio per il pentimento: «Sono venuto fin qui per cercare di essere una persona migliore. E ora sono il cattivo». L’omicidio del vicebrigadiere Cerciello sarebbe stata solo una fatalità: «quella notte, non è stata colpa mia. La mia vita è stata tutta una sfortuna», afferma Elder, che accusa nuovamente le forze dell’ordine: «A notte fonda, senza mostrare un distintivo, senza fare nulla per qualificarsi come poliziotto». Il giovane confida alla madre di voler cambiare generalità: «Pensavo a Xavier. È l’unica cosa che mi collega a questo caso: il nostro cognome». E immagina già nuove mete da visitare: «Forse in Russia, o in Germania. La Russia è fichissima. Sì, be’, di sicuro non viaggerò più con un coltello».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 10 Luglio 2020, 10:06
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