Truffa del paraurti a Roma: finto tamponamento e richiesta danni. «Attenzione a due uomini, uno cammina con le stampelle»

L’episodio nei giorni scorsi a Fonte Nuova nei pressi di una tabaccheria. Entrambi i malviventi, a bordo di un Suv, sono subito scappati a mani vuote

La truffa del paraurti a Roma: «Attenzione a due uomini, uno cammina con le stampelle»

di Alessia Perreca

Si presentano quasi sempre in coppia, fingono danni alla carrozzeria della loro auto ed incolpano così un altro automobilista. Ma c’è anche il raggiro del falso incidente o del telefonino rotto. La celebre truffa dello specchietto negli anni si è evoluta con tante varianti. Arrivano addirittura a fingere di essere investiti oppure accusano il malcapitato di turno di aver ammaccato il paraurti della vettura. L’ennesimo colpo (sfumato) è andato in scena nei giorni scorsi a Fonte Nuova, nei pressi di una tabaccheria. Lui, un giovane di 37 anni, scende dalla macchina per andare a comprare le sigarette. Al rientro, mette in moto l’auto per ripartire quando avverte le urla di due signori, a bordo di un Suv, di colore grigio: «Hai rotto il paraurti, fermati, prendiamo la targa». La vittima però non ci casca e dopo un breve botta e risposta minaccia di chiamare i vigili. «Fate attenzione - dice Gianluca - si tratta di due uomini sulla cinquantina: uno cammina con le stampelle, l’altro è claudicante».

Il racconto

«Avevo da poco terminato di lavorare - racconta Gianluca a "Il Messaggero" - quando ho fatto tappa in una tabaccheria. Parcheggio l’auto, entro nel negozio e subito dopo risalgo in macchina. Appoggio le sigarette sul cruscotto, accendo il motore, inserisco la retromarcia, quando mi accorgo che un Suv ero dietro di me».

Due malviventi pronti a entrare in azione: «La ruota sinistra della loro auto era puntata sul paracolpi della mia macchina. Quando ho ingranato la marcia per ripartire, i due signori hanno iniziato ad urlare e mi hanno accusato di aver colpito il loro paraurti posteriore».

Entrambi, esagitati, lo hanno minacciato: «Prendiamo la targa», avrebbe detto uno dei due. Poi il colpo di scena: nessuna trattativa economica da parte dei malviventi, ma la vittima propone la risoluzione della faccenda tramite Cid. «Con tono alterato - sottolinea Gianluca - ho detto loro che avrei chiamato i vigili urbani». Ineguagliabile, l’atto finale: i due (vestiti con camicia a fiori e giacca colorata) fuggono via a mani vuote. L’intera messinscena è stata notata da diversi passanti che affollavano in quel momento la tabaccheria e il vicino bar. «Hanno preferito adottare un atteggiamento indifferente. Non condivido, ma li capisco», osserva Gianluca. Peccato che talvolta non basti. I due uomini hanno atteso nuovamente la vittima a pochi metri di distanza da dove è avvenuto la tentata truffa. Forse per mettere in atto un altro raggiro. Con la speranza che prima o poi qualcuno li prenda e li conduca direttamente in una caserma dei carabinieri. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Marzo 2024, 11:30
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