Furti auto di lusso a Roma, rubata un'altra supercar. Sesto colpo in un mese, caccia alla banda

L’ultima incursione a San Basilio dove è sparita un’Audi Rs3

Autosaloni nel mirino, rubata un’altra supercar di lusso. Sesto colpo in un mese, caccia alla banda

di Camilla Mozzetti

L’ultima rapina risale alla notte di martedì due gennaio quando una coppia di malviventi, a volto coperto, ha prima usato una Fiat 500 (risultata rubata) come ariete sfondando le cancellate di una concessionaria e portando poi via dalla stessa una fiammante Audi Rs3 priva di targa. Un colpo “pulito”, probabilmente studiato, messo a segno nel giro di venti minuti. Tanto hanno stimato i due vigilantes che erano in servizio quella notte nella rivendita di via Scorticabove (zona San Basilio) e che si sono visti puntare addosso una pistola da uno dei due soggetti mentre l’altro metteva in moto l’Audi. È un fenomeno in crescita quello delle rapine alle concessionarie di auto: il 18 dicembre a Fiumicino un altro salone era stato colpito. In questo caso a scomparire furono sempre due auto di grossa cilindrata, nello specifico un’Audi Q5 e un’altra Audi Q3 ancora da immatricolare e poi in zona Aurelio dove almeno due colpi sono stati messi a segno e dove a scomparire sono state altre auto che arrivano ai 200 chilometri orari con uno scarto di pochi secondi. 

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LE INDAGINI

Per tutti questi episodi carabinieri e polizia sono a lavoro per cercare di risalire agli autori, in corso naturalmente le verifiche sui titolari delle concessionarie. In alcuni casi si tratta di uomini con precedenti alle spalle ma si tende a escludere che dietro ci possa essere dell’altro. Ovvero che la rapina servisse a “mascherare” regolamenti di conti o debiti non pagati. Si stanno controllando anche le posizioni assicurative degli autosaloni per evitare di trovarsi davanti a un meccanismo a catena di “spiacevoli” truffe. Sicuramente i veicoli non sono stati ancora ritrovati mentre c’è da capire se la crescita delle rapine nelle concessionarie sia invece legata a una serie di rapine tuttora irrisolte. Nello specifico si tratta di colpi, messi a segno nelle scorse settimane, ai danni di supermercati e gioiellerie e che hanno visto poi i malviventi, in base a quanto registrato dagli impianti di videosorveglianza, fuggire a bordo - guarda caso - di Audi Rs3 o Audi Q5.

Ovviamente si tratta di altri veicoli ma stranamente rientrano nel novero di quei mezzi rubati con frequenza nelle concessionarie.

Che lo schema dunque sia questo: rubo un’auto che uso poi per firmare un’altra rapina? Nella Capitale ai primi di dicembre cinque fra rapine e tentate rapine si verificarono ai danni di diverse attività commerciali fra le zone Tuscolano e Flaminio. In almeno tre casi le bande fuggirono poi a bordo di un’Audi Rs3 e di Alfa-Romeo Giulietta. Naturalmente nessuno è stato ancora fermato per quegli episodi. C’è poi da sottolineare come le auto di grossa cilindrata siano da tempo usate anche nel traffico degli stupefacenti e che spesso per effettuare le consegne i gruppi fanno ricorso ai saloni di autonoleggio ma su questi, capito il meccanismo, le forze dell’ordine hanno aumentato i controlli e dunque, conviene rubarla un’auto per portare in giro poi la droga senza più noleggiarla? 

GLI ESTINTORI NELLE FUGHE

Al fianco delle auto che vengono rubate ci sono poi gli estintori. E cosa c’entra? Ebbene, durante alcuni inseguimenti - perché pure è accaduto che la polizia o i carabinieri siano arrivati sul posto di una rapina consumata mentre i malviventi erano appena scappati - i rapinatori, di solito non meno di tre, hanno trovato il modo per frenare la rincorsa e facilitare la fuga. Un complice seduto sui sedili posteriori che apre il finestrino e scarica un estintore (rubato) sulla volante o la pattuglia che li insegue. Nulla di più sicuro: il mezzo è costretto a fermarsi, la banda scappa e gli estintori così come le auto di grossa cilindrata continuano a essere rubati.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Gennaio 2024, 00:47
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