I volti di chi è stato condannato o impiccato illuminati all’aperto da candele bianche e rosse. Se è vero che “La rivoluzione è un lavoro poetico”, a cantare la rivolta attraverso la musica e i versi ci hanno pensato artisti e attivisti che, riuniti in una maratona sul palco del Teatro Eduardo De Filippo di Officina Pasolini, si sono esibiti per sostenere il grido di speranza “Donna, Vita, Libertà” della popolazione iraniana. Nell’hub di alta formazione della Regione Lazio, che vanta la supervisione di Tosca e la consulenza alla programmazione di Valentina Romano, attori e musicisti si susseguono al rinfresco e in scena per il progetto nato con Amnesty International Italia e il Teatro Trianon Viviani di Napoli.
Martina Martorano e Valentina Petrini presentano la serata vicino alla Farnesina dopo la proiezione del film “Radiograph of a family” di Firouzeh Khosrovani. Emozioni e foto nel backstage. All’iniziativa hanno aderito Marisa Laurito, che ha organizzato l’evento gemello nella Capitale partenopea con una raccolta firme su Change.Org superando le 160mila adesioni, il responsabile della sezione “Canzone” di Officina Niccolò Fabi con il chitarrista Bobo Angelini, Daniele Silvestri, Rocco Papaleo, Maria Pia De Vito, Raiz, le belle Margherita Vicario, Valentina Lodovini e Violante Placido seguita dal fratello Brenno. «Non si può restare indifferenti davanti a quello che accade in Iran.
Di fronte alle violenze del regime degli ayatollah, che reprimono i diritti di donne e uomini, in gran parte giovanissimi, uccidendoli e seviziandoli, l’Occidente deve alzare la voce», spiega Tosca che fa gli onori di casa e canta una ninna nanna ucraina, “Bella ciao” in Farsi e “Libertà”, poesia di Paul Éluard.
Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Febbraio 2023, 16:49
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