Tedesca stuprata a Villa Borghese, il tassista che l'ha soccorsa: «Era terrorizzata»
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«Era circa l'una di notte e mi trovavo nei pressi di Villa Borghese in auto. Avevo finito il turno e volevo andare a casa. Poco prima di piazzale Flaminio mi è apparsa una donna completamente nuda, con i polsi legati davanti, un coltello da cucina in mano e un bavaglio. Era letteralmente terrorizzata e tremava». A raccontarlo è il tassista che per primo la scorsa notte ha soccorso la donna di nazionalità tedesca stuprata a Villa Borghese. «Lì per lì mi è venuto il panico - racconta - mi sono chiuso in macchina e ho tirato su i finestrini ma lei con lo sguardo, visto che non poteva parlare, mi chiedeva aiuto. Ho accostato l'auto, sono uscito e per prima cosa le ho tolto il coltello dalle mani. Ho visto immediatamente che il nodo con cui i suoi polsi erano legati non poteva esserselo fatto da sola. Ho preso io il coltello e ho sciolto il nodo. Quella donna stava morendo di freddo, tremava, allora mi sono tolto la felpa e glielo data. Poi, l'ho fatta sedere accomodare sul sedile posteriore del mio taxi e ho acceso l'aria condizionata per il caldo e dopo un pò si è calmata e allora ho chiamato il 112 per farla soccorrere al più presto».
Il tassista, che vuole rimanere anonimo, spiega di aver chiesto in inglese alla donna cosa fosse successo: «ho capito che non era italiana - aggiunge - e ho provato a capire cosa fosse successo.