Era una fonte dell'Fbi l'ex spia britannica Christopher Steele, autore del controverso dossier pagato dai dem sui rapporti fra Trump e i russi e usato dalla stessa Fbi per richiedere l'intercettazione della campagna del tycoon. È quanto emerge dal memo repubblicano della commissione intelligence della Camera declassificato da Donald Trump. L'Fbi interruppe il rapporto con Steele dopo che svelò senza autorizzazione ai media nel 2016 i suoi legami col Bureau.
«Uno sforzo vergognoso per screditare» l'Fbi, il dipartimento di Giustizia e il procuratore speciale Robert Mueller, nonché per minare l'inchiesta, hanno commentato i democratici della commissione intelligence della Camera.
I dem avevano votato contro la sua diffusione.
Ultimo aggiornamento: Sabato 3 Febbraio 2018, 08:59
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