Le indagini degli agenti della polizia postale sono partite dopo la denuncia dei genitori della ragazzina, che era stata irretita da un ventenne della provincia di Sondrio. Benché la piattaforma garantisse l'anonimato assoluto degli interlocutori e l'impossibilità di ricontattarsi su di essa, il giovane ha carpito immediatamente la fiducia della ragazzina convincendola a spostare la conversazione su altri social network dove era possibile colloquiare non solo per iscritto, ma anche in audio e video.
Soggiogandola alla sua volontà in pochissimi giorni ha ottenuto dalla ragazzina l'invio di alcuni video personali. È intervenuta anche un'amica della 13enne, anche lei minorenne, che dopo aver ricevuto le confidenze su quanto stava accadendo, ha contattato l'indagato e lo ha invitato a smetterla.
Il ragazzo però ha minacciato di diffondere in rete i video già in suo possesso. L'intervento dei genitori e l'attività investigativa svolta in un brevissimo tempo con il contributo del compartimento della polizia postale e delle comunicazioni «Lombardia» e della squadra mobile della Questura di Sondrio hanno bloccato il ragazzo.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 27 Ottobre 2017, 17:32
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