SEMPRE FUCILE IN SPALLA
Ma l'aggressore non era il tipo da andarsene a mani vuote. Era da qualche giorno che teneva d'occhio il locale, sufficientemente isolato e poco affollato, un buon bersaglio per impossessarsi dell'incasso del sabato. Gli abitanti della zona lo hanno visto aggirarsi, sempre con il fucile in spalla, a piedi o in bicicletta, pensavano fosse un cacciatore. Gli investigatori hanno chiesto a tutti i comandi provinciali del carabinieri dell'Emilia-Romagna di stilare un elenco di possibili sospetti e in cima alla lista è balzato il nome di Igor Vaclavic. Un rapinatore solitario armato di ascia e coltelli, un ex soldato di fanteria già arrestato nel 2007 e nel 2010.
IL LADRO NINJA
Nei suoi confronti pende un mandato d'arresto europeo per alcune efferate rapine commesse in provincia di Ferrara nel 2015, anno in cui uscì dal carcere.
La storia criminale di Vaclavic comincia nel 2007, quando semina il terrore nei panni del ladro ninja: per compiere le sue rapine indossa calzamaglia nera, arco, frecce, faretra sulla spalla, bandana nera in testa e coltello legato alla gamba. Prima di essere arrestato colpisce cinque volte nelle campagne del rodigino e del ferrarese, attacca gli agricoltori della zona facendo irruzione di notte nelle case, puntando contro le sue vittime la freccia e tenendole sotto tiro fino a che non si decidevano a consegnare tutto il denaro. Nel 2010 Vaclavic, che si nasconde in un casolare abbandonato a Boccaleone, con il volto coperto da un casco e un'ascia in mano aggredisce il sindaco di Argenta Antonio Fiorentini. Qualche giorno dopo ferisce una signora di Bando e un uomo dello stesso paese. Le testimonianze portano dritte a Igor il russo, che uscirà poi dal carcere a settembre 2013 per rientrare subito in attività. Si torna a parlare del militare dell'armata russa con l'omicidio di Pier Luigi Tartari ad Auguscello, nel 2015, per il quale sono stati condannati all'ergastolo due membri della stessa banda. Ora si attendono le perizie balistiche per capire se l'arma usata per uccidere Davide Fabbri sia quella rubata alla guardia giurata di Consandolo. E se quell'uomo corpulento, atletico, con passamontagna e giacca mimetica ripreso dalle telecamere del bar di Budrio sia la stessa persona che ha sparato all'auto del vigilante.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Aprile 2017, 15:36
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