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Dall'indagine epidemiologica è emerso che il bimbo non frequentava l'asilo né altre comunità, al di fuori dei familiari stretti, italiani e residenti nel capoluogo emiliano. Pochi giorni fa un ragazzo di 15 anni è morto al Policlinico Umberto I per meningite, non risultava vaccinato.
«Gli accertamenti microbiologici hanno identificato la presenza di Neisseria mengitidis, ceppo del meningococco di tipo B, confermando la diagnosi clinica di shock settico che, quando provocato da tale batterio, ha esito infausto in elevata percentuale», spiega la stessa azienda sanitaria che ha fornito anche una ricostruzione cronologica dei fatti. Il bambino era stato portato al pronto soccorso pediatrico dell'Ospedale Maggiore la mattina di venerdì, alle 11.46, perché da qualche ora aveva la febbre.
Alla valutazione clinica il piccolo paziente, in buone condizioni generali, «presentava una infiammazione alle alte vie respiratorie e rispondeva alla terapia di paracetamolo, condizioni comuni in periodo di picco influenzale che non hanno richiesto ulteriori provvedimenti», spiega l'Ausl. Motivo per cui il bambino è stato dimesso alle 12.53, con la prescrizione di una terapia antipiretica e anti-infiammatoria. Ma in serata, alle 20.01, è stato nuovamente portato al pronto soccorso per un peggioramento clinico.
All'immediata valutazione dei medici, le condizioni sono apparse molto gravi, con «segni evidenti di shock settico in atto».
Sono partite subito le terapie di supporto vitale, alle quali tuttavia il bambino non ha risposto. Ricoverato in Rianimazione, è deceduto nel corso della notte. Tra gli agenti batterici che causano la meningite, il Neisseria meningitidis (meningococco) è il più temuto oltre allo Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e all'Haemophilus influenzae. Del meningococco esistono diversi sierogruppi: A, B, C, Y, W135, X: il più aggressivo è il meningococco di sierogruppo C, che insieme al B è il più frequente in Italia e in Europa.
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Gennaio 2019, 07:08
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