Sulla crisi del Mar Rosso, dopo settimane di consultazioni, in Europa qualcosa si sta muovendo. Sembra partito il conto alla rovescia per l’avvio della missione navale Aspides, su cui diversi Paesi, tra cui specialmente Italia, Francia e Germania, stanno premendo.
Il vertice
A Bruxelles, alla riunione dei ministri della Difesa europei di ieri, sono stati fatti passi in avanti. Ma ancora qualche punto da chiarire sia sulla data sia sulla composizione della missione che ha come obiettivo quello di arginare gli attacchi degli Houthi, i ribelli dello Yemen, nei confronti delle navi mercantili.
Alla fine del vertice l'Alto rappresentante Josep Borrell ha commentato la situazione: “Stiamo andando avanti molto veloce sulla missione Aspides perché è urgente: sono d’accordo con l’Italia che dobbiamo agire velocemente. Oggi non era un vertice decisionale ma politico. Puntiamo a rendere operativa questa missione già la mattina del 19 febbraio“. L’unico dettaglio fornito, ma in realtà già risaputo, è che la missione europea nel mar Rosso sarà “diversa da quella anglo-americana. Agirà in modo differente anche se l’obiettivo è lo stesso. Avremo solo un ruolo difensivo di protezione delle navi”. Per ora sono sette i Paesi europei, che forniranno gli uomini e le tre navi chieste dal Servizio di Azione Esterna dell’Ue per avere l’impatto necessario nell’area. Punto fermo rimane che la missione "non condurrà nessuna operazione via terra".
Il ruolo dell'Italia
Tornando in Italia a dare maggiori informazioni è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto che oggi in audizione davanti alle commissioni Difesa di Camera e Senato ha detto: "Nella nuova missione europea Aspides nel mar Rosso ci sarà almeno una nave italiana per 12 mesi e valutiamo anche l'invio di assetti aerei con compiti di sorveglianza e raccolta dati».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Febbraio 2024, 17:54
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