A qualche giorno dall’entrata in vigore dell’ultimo Dpcm che istituisce quattro diverse fasce di rischio all’interno del Paese (verde, gialla, arancione e rossa), il governo interviene finalmente con dei chiarimenti sulle nuove misure adottate. Proprio come avvenuto in passato per gli altri provvedimenti, sono infatti state pubblicate sul sito dell’esecutivo le Faq, e cioè le domande e risposte utili ai cittadini per chiarirsi lei idee sui comportamenti da tenere almeno fino al 3 di dicembre.
Zone rosse, gialle e arancioni: Regioni in ritardo, il pasticcio dei numeri inattendibili
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I quesiti
Al di là delle misure più note - come il coprifuoco dalle 22 alle 5 con tanto di obbligo di autocertificazione - i quesiti fanno anche il punto su aspetti legati alla quotidianità dei cittadini e forse fraintendibili Dpcm alla mano. Ad esempio l’esecutivo tiene a precisare che tanto nelle zone gialle (tutto il Paese in pratica), quanto nelle zone arancioni e rosse è consentito «il trasporto, la consegna e il montaggio di mobili» perché «rientrano nella comprovata esigenza lavorativa che giustifica gli spostamenti». Allo stesso modo, si specifica che «le vendite di mobili avvenute in negozio prima delle restrizioni, che non si fossero ancora concluse con la consegna e il montaggio, possono assimilarsi alle vendite a distanza». Acquistare armadi, letti e cassettiere ora però è un’altra cosa perché tra centri commerciali chiusi nel weekend in tutta la Penisola e impossibilità di uscire dal proprio comune di residenza (nelle aree arancioni e rosse), arredare casa è quasi impossibile. L’unica soluzione è rivolgersi alle vendite in rete. Dato il periodo dell’anno però, con il Natale ormai alle porte, la presidenza del Consiglio ha ritenuto di chiarire anche che le manifestazioni «a carattere commerciale di natura fieristica, come nel caso dei cosiddetti mercatini di Natale, ma realizzate fuori dell’ordinaria attività commerciale in spazi dedicati ad attività stabile o periodica di mercato, sono da assimilare alle fiere e sono quindi vietate» a prescindere dal colore della regione.
Allo stesso modo il governo corre in soccorso di genitori separati o divorziati a cui, si chiarisce, è concesso far visita ai figli minorenni anche tra Comuni di aree differenti ma seguendo il tragitto più breve a disposizione.
Zone rosse, gialle e arancioni: Regioni in ritardo, il pasticcio dei numeri inattendibili
Il dubbio che si stesse scoperchiando il vaso di Pandora ha preso a diffondersi mercoledì mattina. Il 4 di novembre, mentre il Dpcm aveva ormai assunto una forma definitiva, i numeri che avrebbero dovuto alimentare l'algoritmo - la formula con i famosi 21 indici a cui è demandata la responsabilità di "colorare" l'Italia dividendola in fasce di rischio - tardavano ad arrivare.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Dicembre 2020, 15:22
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