Un corteggiamento serratissimo e non corrisposto, sfociato in un reato. È stato condannato ieri a un anno di reclusione Arcangelo Zuccalà, 78enne di origini calabresi, accusato di atti persecutori nei confronti di Giulia Bongiorno, avvocato penalista, senatrice della Lega dal 2018 e ministro per la Pubblica Amministrazione nel governo Conte I. L'uomo inviava lettere con richieste di fidanzamento rivolte all'ex ministro proprio all'indirizzo della sua abitazione.
LA VICENDA
I fatti risalgono all'autunno del 2019, quando Giulia Bongiorno era già senatore della Repubblica. Sono tre le buste inviate all'avvocato, tutte contenenti dei foglietti scritti a mano. «Ci siamo conosciuti a Palermo e poi rivisti due volte a Roma», scriveva Zuccalà. E ancora: «Ti amo perdutamente, vorrei incontrarti, fidanzarmi con te e iniziare una convivenza». Sono alcuni dei messaggi scritti a mano dall'ultrasettantenne e firmati con uno pseudonimo, indirizzati alla Bongiorno. L'uomo sosteneva che i due si fossero conosciuti in Sicilia, ai tempi delle scuole elementari: a duo dire, frequentavano lo stesso istituto, ma erano in due classi diverse. Un fatto escluso in partenza proprio dalla differenza di età dei due: lui è nato nel 1945, lei 20 anni dopo.
LA PERIZIA
L'uomo è stato sottoposto a perizia psichiatrica, ma è stato dichiarato capace di intendere e di volere. Aveva già altri precedenti per molestie. La difesa ha provato a chiedere l'assoluzione di Zuccalà sostenendo che Giulia Bongiorno, durante la sua deposizione, aveva affermato di non essersi rivolta a nessuno specialista dopo aver ricevuto le tre lettere e che la sua vita era continuata in modo normale: nessun trauma, quindi, a dire dei legali dell'imputato. Ma il giudice ha accolto la richiesta di condanna del pm a un anno di reclusione.
Proprio la Bongiorno, conosciuta per essere una paladina dei diritti delle donne in materia di violenza di genere, si è trovata ad essere una vittima.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Marzo 2023, 19:02
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