Preparazione militare di massimo livello, una lunga esperienza sul campo, studi accademici e master post universitari, tante lingue parlate in modo fluente e anche una certa consuetudine nel frequentare i grandi quartier generali. Il generale Roberto Vannacci, 55 anni, spezzino, è in servizio nell'esercito da quando aveva 18 anni. Ottenuto il brevetto di incursore, partecipa da giovanissimo a missioni di «neutralizzazione» di terroristi in Somalia e di recupero civili durante il genocidio in Rwanda. Progressivamente, ai ruoli operativi affianca quelle di comando. Così, nella sua lunga carriera, che conta esperienze anche in Libia, Yemen, ex Jugoslavia e Iraq, prima dell'Istituto geografico militare di Firenze, di cui è comandante da appena due mesi, può contare di essere stato a capo anche della Task Force 45 durante la guerra in Afghanistan e della Brigata paracadutisti Folgore.
L'esperienza in Iraq
In Iraq invece il generale Vannacci era stato inviato, come comandante dell'intero contingente italiano, per formare in prima persona le milizie locali a combattere sul campo contro i terroristi dell'Isis e per dirigere le attività di contro-insurrezione. Su questa esperienza, il militare si è distinto per un'iniziativa invisa alle più alte gerarchie delle Forze armate, arrivando a presentare due esposti sulla mancata tutela del contingente in prima linea rispetto ai rischi rappresentati dall'uranio impoverito.
Il generale pluridecorato
Decorato quindici volte (anche dagli Stati Uniti d'America - con la Bronze Star Medal e la Legione al Merito - per le sua attività in Afghanistan e in Iraq), il generale Vannacci conta tre lauree magistrali, in studi strategici, militari e internazionali diplomatici, ed è in grado di parlare in modo fluente, oltre all'italiano, anche inglese, francese, spagnolo, portoghese e rumeno.
Una passione per la lingua russa
Sulla lingua russa, invece, stava ancora muovendo i primi passi, quando nel 2022 è stato allontanato da Mosca assieme a tutto il contingente diplomatico italiano, di cui era addetto alla Difesa, subito dopo l'attacco all'Ucraina e la rottura delle relazioni tra Russia e Italia.
Il caso del libro
Il 26 febbraio 2024, a seguito di varie denunce a suo carico presentate da alcune associazioni, la Procura di Roma ha aperto un'indagine per istigazione all'odio razziale nei confronti di Vannacci a causa del libro "Il mondo al contrario".
Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Marzo 2024, 10:27
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