Flavio Insinna: «L'Eredità? La tv non mi manca. Nessun risentimento con la Rai. Non ho mai sgomitato per lavorare. Ora mi concentro sul teatro»

Gran ritorno a teatro, per Flavio Insinna, nel segno di Nino Manfredi. Domani e venerdì 5 l'attore romano, 58 anni, porterà all'Argentina Gente di facili costumi

Flavio Insinna: «L'Eredità? La tv non mi manca. Nessun risentimento con la Rai. Mai sgomitato per lavorare»

di Gloria Satta

Gran ritorno a teatro, per Flavio Insinna, nel segno di Nino Manfredi. Domani e venerdì 5 l'attore romano, 58 anni, porterà all'Argentina Gente di facili costumi, la commedia scritta (a quattro mani con Nino Marino) e interpretata dal grande Manfredi nel 1988 in coppia con Pamela Villoresi e questa volta allestita dal figlio Luca Manfredi. L'attore, che ha temporaneamente lasciato la tv dove dal 2018 conduceva L'eredità, ha il ruolo di Ugo, un intellettuale orso protagonista di un incontro-scontro con la vicina di casa, una prostituta (Giulia Fiume) disordinata e rumorosa. Due mondi agli antipodi, i loro, destinati a fare scintille.


Che effetto le fa interpretare un cavallo di battaglia di Manfredi?

«Mi procura una grande emozione, anche perché sono stato voluto da Luca con grande affetto. Lo spettacolo, che è un omaggio a quel gigante inarrivabile di Nino, doveva andare in scena nel 2021, per il centenario dell'attore, poi la pandemia ha bloccato tutto. E ora non potevamo iniziare il 2024 in un modo migliore».


Conosceva Manfredi?
«Nella bizzarra giostra della vita, l'ho incontrato una volta: andai intervistarlo a casa sua, all'Aventino, nel lontano 1989. Ero uno studente della scuola teatrale di Gigi Proietti, con me c'erano anche Nadia Rinaldi e Gabriele Cirilli. E Nino fu prodigo di racconti, consigli, storie sul suo fantastico mestiere. Ho di recente ritrovato l'audiocassetta di quell'intervista e l'ho consegnata a Luca che ha molto apprezzato la sorpresa».


Come si è accostato al testo?
«Attraverso un lavoro durato oltre un anno, un work in progress fatto di prove, letture, limature in cui traspare l'omaggio che abbiamo tributato a Manfredi con rispetto e affetto. A giudicare dalle prime rappresentazioni (ieri lo spettacolo è andato in scena a Cassino, ndr) il pubblico è con noi, applaude e si diverte molto».


Cosa pensa di avere in comune con Nino?
«Innanzitutto il fatto che le nostre rispettive famiglie ci volevano laureati in giurisprudenza: lui ha conseguito il diploma, io no perché dopo essermi congedato da ufficiale di complemento ho preferito lo spettacolo all'università...

In comune con Nino ho forse il gusto per lo studio, l'impegno, la tenacia. Giganti come lui e Proietti sono irraggiungibili, non basta averli accostati per ritrovarsi al loro livello. Il talento non si trasmette per proprietà transitiva, bisogna lavorare sodo. Lo diceva anche Manfredi».


Perché è importante rendere omaggio ai grandi del passato?
«Protagonisti come Manfredi, Volonté, Magnani, Sordi, Mastroianni forniscono le radici che ci permettono di andare verso il futuro. Lo dico sempre ai giovani attori: guardate pure tutte le serie tv che volete, ma se ignorate il lavoro dei giganti non andrete lontano».

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Le manca la televisione?
«No, sta sempre in salotto...».


Dica la verità: non le è dispiaciuto essere sollevato dalla conduzione di "L'eredità"?
«Nessun rimpianto, niente risentimenti. Per la Rai provo solo riconoscenza, un sentimento che mi hanno insegnato a casa. Nel 2025 avrei compiuto 30 anni di presenza in tv come conduttore, attore, ospite ma mi avvicino ai 59 e quel che dovevo fare l'ho fatto, senza mai sgomitare».


È da escludere un suo ritorno sul video?
«Con la Rai, che ringrazio ancora, il rapporto è aperto. Dio vede e provvede, direbbe mia nonna. Per ora mi concentro sul teatro, poi affronterò il futuro. L'esperienza e i capelli bianchi mi danno la libertà di scegliere senza fretta. La tv è sempre in salotto, lo ripeto. Ma in questo momento, da buongustaio, preferisco il frigorifero».
Teatro Argentina, largo di Torre Argentina, 52; domani e dopodomani, ore 20; teatrodiroma.net

 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Gennaio 2024, 07:41
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