Ilaria Ravarino
Michelle Hunziker presenta, canta, balla, intrattiene, introduce,
Michelle Hunziker presenta, canta, balla, intrattiene, introduce, all'occorrenza seduce. E sorride, sorride sempre, anche quando - a fronte del suo impegno in prima linea - le si ricorda a più riprese quella foto (il suo fondoschiena apparso in uno spot di indumenti intimi), come fosse una zavorra che da più di vent'anni le impedisce di elevarsi, nell'immaginario pubblico, dallo status di valletta a quello di conduttrice. Eppure se c'è qualcuno che ieri ha fatto un miracolo, in una delle serate più senili che la storia di Sanremo ricordi, quella è proprio Hunziker: più reattiva nelle improvvisazioni di Claudio Baglioni, ancora eccessivamente ingessato, ieri era anche l'unica interessata a far funzionare la macchina (tempi, ritmi, ingressi, durate), potendo contare ben poco su Pierfrancesco Favino, più bravo a gigioneggiare che a tirare le fila di una prima serata tv.
Orfana di un mattatore come Fiorello, protagonista assoluto della prima serata, la seconda giornata di Sanremo è arrivata placida in porto sotto la scorta svizzera, puntuale e senza sbavature, di Hunziker. Peccato che dopo qualche primo sussulto di vita, arrivato con le quattro nuove proposte - il potente brano di Mirkoeilcane sugli sbarchi, il ritmo di Giulia Casieri, la melodia di Alice Caioli e la demenzialità alla Gabbani di Lorenzo Baglioni - la serata si sia spiaggiata in un lungo amarcord per over 60: dodici minuti di lettera aperta di Pippo Baudo a Sanremo («Claudio batterà il mio 74% di share», ha detto mentendo il Pippo nazionale, prima di riscuotere una telefonatissima standing ovation), il tributo de Il Volo a Sergio Endrigo, Il 67enne Sting che si esibisce con Shaggy ringraziando il bello dell'Italia e dunque il Rinascimento, Verdi e senza soluzione di continuità anche Zucchero e Nek.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 8 Febbraio 2018, 05:01
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