Verano, incendiati due chioschi di fiori.
Rogo all'una di notte. I pompieri: doloso

Verano, incendiati due chioschi di fiori. ​Rogo all'una di notte. I pompieri: doloso

di Marco De Risi
L'ombra minacciosa del racket si materializzata nel cimitero monumentale del Verano.

Una fiammata a notte fonda e poi il crepitare di un incendio che ha distrutto due chioschi di fiori a pochi metri, sul piazzale, dall'ingresso principale. Inutile l'intervento tempestivo di volanti e vigili del fuoco: le fiamme hanno distrutto un chiosco danneggiandone in modo serio un altro. Il rogo si è sviluppato a trecento metri in linea d'aria dagli uffici del commissariato di zona. I vigili del fuoco non si sbilanciano come sempre accade nelle fasi iniziali del sopralluogo: «Cause in corso di accertamento», si legge sul verbale. Formula che, quindi, tende ad escludere in modo categorico le cause accidentali. Insomma un'indagine che è solo agli inizi e che si svilupperà con un altro sopralluogo dei pompieri e con i titolari dei chioschi ascoltati in modo approfondito dagli investigatori della polizia.



L'ALLARME

Era l'una di notte quando un automobilista ha visto un albero dal grande fusto avvolto dal fuoco. Ecco che è scattata la segnalazione al 113 e al 115. Gli equipaggi dei soccorritori, una volta sul posto, hanno verificato che l'incendio era divampato dai chioschi e solo dopo si era propagato fino all'albero. Ad andare distrutto è stato il chiosco numero due: è rimasto in piedi solo lo scheletro della struttura. Le fiamme hanno rovinato anche la rivendita numero 3 dove è rimasto intatto il cartello col nome dell'esercizio, scritto a mano con la vernice, “Piera e Elda”. Non vi sarebbero molti dubbi sul fatto che si tratti di un incendio doloso. Ad indicarlo una serie di elementi: l'ora in cui si è sviluppato il rogo, a notte fonda, senza particolari fonti di calore e anche l'azione rapida e incisiva delle fiamme.



I PRECEDENTI

Non sarebbe la prima volta che nel cimitero accadono eventi gravi e dolosi. Dalla profanazione delle tombe, al furto sistematico dei fiori sulle tombe che poi vengono rivenduti ai turisti e ai passanti del centro storico. Sono decine le rivendite di fiori che costeggiano il perimetro del Verano. «Non è escluso che a qualcuno faccia gola una licenza - ipotizza un agente della Municipale - o più semplicemente sia infastidito dal maggiore lavoro che può avere un chiosco davanti all'entrata principale rispetto ad un altro in un posizione più defilata». Del resto nei vari quartieri romani è ormai una realtà consolidata da anni quella degli incendi dolosi ad esercizi commerciali. Così come le inchieste delle forze dell'ordine hanno accertato la presenza degli emissari del racket specializzati a dare fuoco a serrande di bar, chioschi di fiori, tabaccherie e tanti altri tipi di attività commerciali. Resta tutta da chiarire ancora l'esplosione dolosa, avvenuta una notte di fine luglio, all'interno di un bar al Tuscolano che fece crollare una parte della palazzina, tre i condomini rimasti feriti.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Settembre 2014, 13:57