Il racconto delle vigilesse intervenute
«Quella ragazza gridava autatemi»

Il racconto delle vigilesse intervenute «Gridava autatemi»

di Veronica Cursi
Quella ragazza ha bussato al nostro finestrino, non dimenticher mai i suoi occhi. Occhi del terrore. Era sotto choc, piangeva, non riusciva a calmarsi. “Aiutatemi - ripeteva - Vi prego, mi hanno molestato, mi hanno appena aggredito. I suoi aggressori, un gruppo di suonatori di strada, ubriachi e minacciosi, erano ancora lì, a pochi metri da lei, stavano tentando di sbatterla contro un muro, di approfittare di lei».



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Gli angeli di piazza di Spagna, le vigilesse che ieri sera in una delle vie più conosciute di Roma, via Borgognona, hanno salvato una giovane commessa di 24 anni da una tentata violenza sessuale, arrestando tre polacchi, sono due agenti minuti. Ma con una determinazione da leone.



La più giovane, Giorgia Lizzi, 36 anni è in servizio al I gruppo Trevi da 3 anni. Angela Santalucia, da quattro. Per la prima volta ieri sera si sono trovate a dover affrontare un gruppo di uomini, ubriachi e violenti. Con una sola missione: «Difendere quella ragazza dai suoi aggressori». Sono state minacciate, aggredite anche loro. Una di loro ha dovuto difendersi come poteva, con uno spray urticante. Ed è stata lievemente ferita. Ma non hanno mai avuto paura. «Da donne sapevamo quello che dovevamo fare: in quella ragazza ho visto mia figlia - ripete l’agente Santalucia - E io devo difendere tutte le mie figlie, perché cose del genere non devono succedere. Non devono succedere mai più».



«Erano le otto di sera - raccontano le vigilesse - stavamo facendo un servizo di pattugliamento per le strade del centro, Eravamo fisse in piazza di Spagna quando due passanti si sono avvcinati raccontando che quattro ubriachi stavano cercando di entrare in un palazzo. All’inizio sembrava una chiamata normale. Così abbiamo preso la macchina e siamo andate a controllare. Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di andare a vedere cosa stava succedendo, che una ragazza in evidente stato di choc, ha bussato al finestrino: vi prego aiutatemi, mi hanno appena aggredito».



Aveva appena chiuso il negozio dove lavora e stava passeggiando verso la metro per tornare a casa. Vicino a lei, a pochi metri, quattro suonatori di strada con le loro borse di strumenti musicali, violoncello, contrabbasso, violino, l’avevano accerchiata, stavano cercando di sbatterla contro un muro.



«E’ stato un attimo. Prima di tutto li abbiamo identificati: erano quattro cittadini polacchi in evidente stato di ebbrezza. Non li avevamo mai visti prima di allora e noi occupandoci anche del controllo dei suonatori di strada conosciamo un po’ tutti i gruppi che suonano in centro. Hanno cominciato a minacciarci, mentre uno di loro tentava ancora di aggredire la ragazza, afferrandola alle spalle». Noi avevamo solo un compito - dice la vigilessa Lizzi - aiutare quella ragazza, le ripetevo, stai dietro di me. Dovevo difenderla. Quando hanno capito le nostre intenzioni hanno dato in escandescenza e tentato la fuga». Ma non c’è stato verso. Le vigilesse sono state più determinate che mai. E li hanno inseguiti.



«Uno di loro - racconta Santalucia - ha cercato di aggredirmi per riprendersi il documento, ho tirato fuori lo spray urticante e mi sono difesa. Sono stata colpita violentemente con un borsone». La strada era semivuota. I negozi chiusi. «Nessuno tra i passanti è intervenuto. Ci hanno pensato le altre pattuglie accorse su nostra richiesta». Dopo un rocambolesco inseguimento, gli agenti del I gruppo sono riusciti a bloccare gli aggressori. «Abbiamo salvato quella povera ragazza, lo rifaremo altre mille volte».

Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Gennaio 2014, 08:47
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