Roma, travestiti da operai fingono
lavori in corso per rubare rame: smascherati

Fingono lavori in corso per rubare rame Smascherati tre ladri travestiti da operai
Indossavano tute da lavoro con strisce rifrangenti, un furgone parcheggiato a poca distanza e un cartello di segnaletica stradale di 'lavori in corso' in viale delle Milizie e, scoperchiato un tombino, hanno introdotto una scala e sono scesi all'interno di un cunicolo. La messinscena era quasi perfetta, degna di un film.

Qualcosa nei movimenti dei tre finti operai ha finito, però, per insospettire gli agenti della Polizia di Stato in transito nella zona, che si sono avvicinati per controllare. Alla vista degli agenti, hanno immediatamente estratto la scala e l'hanno riposta nel furgone, richiudendo il tombino. Troppo tardi: i poliziotti sono scesi dall'auto, si sono avvicinati al terzetto e hanno chiesto il motivo dell'intervento in corso. Dopo aver cambiato più volte versione, hanno finito per ammettere la verità: si erano introdotti nel tombino per procurarsi del ferro da rivendere.



Gli agenti hanno poi scoperto che il tombino "visitato" dai tre, di proprietà di una compagnia telefonica, conduceva ad un impianto elettrico, deducendone che l'intenzione della banda era quella di impossessarsi dei grossi cavi in rame che lo compongono.



Sul posto è quindi giunto un tecnico della ditta per le verifiche, che ha riferito agli agenti che i tre erano già stati visti sul posto poche ore prima, e che in tale circostanza, avevano rubato oltre sessanta metri di cavo di grosse dimensioni, per un valore di circa 3.500 euro.
Accompagnati in ufficio i tre uomini, tutti italiani di 42, 39 e 41 anni, abitanti nella zona dei Castelli Romani, al termine degli accertamenti sono stati arrestati con l'accusa di furto aggravato in concorso. Inoltre, per il 42enne, si è aggiunto il reato di resistenza e lesioni personali poiché, durante le indagini, ha più volte oltraggiato gli agenti.

Ultimo aggiornamento: Sabato 21 Febbraio 2015, 18:51