«Invece di tradurmi i documenti - racconta la giovane nel post con tag #xenophobia e #racist - l'addetta continuava a dirmi di seguirla nella stanza dei controlli. Io cercavo di farmi dare i documenti per farli tradurre ad una mia amica italiana di cui mi fidavo, ma loro si sono rifiutati». «Per me non è solo una questione di voler mostrare la mia testa e i miei capelli (anche di fronte ad una donna) - continua -: ma è una questione di dignità umana e diritti». L'episodio ieri è finito anche sulle pagine del Daily Mail, al quale la ragazza ha raccontato anche di aver visto due suore imbarcarsi senza alcun controllo al velo.
Procedure di sicurezza. «Quanto accaduto - replica in una nota Adr, la società che gestisce l'aeroporto - riguarda solo ed esclusivamente il rispetto delle procedure di sicurezza. La passeggera, attraversando il portale di sicurezza, ha fatto scattare un segnale di allarme nella zona del capo, ed è quindi stato necessario avviare gli accertamenti, non derogabili, del caso. Per questo i nostri addetti le hanno chiesto di raggiungere una sala riservata, dove effettuare in modo discreto il controllo della testa e del copricapo, così come rigidamente previsto da leggi europee e nazionali». «Quando si è rifiutata di togliere il copricapo, chiedendo di leggere la normativa, le è stato mostrato il Programma Nazionale di Sicurezza, prontamente tradotto in inglese dai nostri addetti - continua la nota -. Di fronte a un ulteriore rifiuto, i nostri addetti si sono visti costretti a far allontanare la passeggera dalla zona dei controlli. È poi ritornata presso tale area (e in quell'occasione ha girato il video), per poi uscire definitivamente dall'aeroporto di Ciampino».
«Siamo davvero spiacenti», conclude Adr, aggiungendo che «quanto accaduto è del tutto estraneo da qualsiasi tipo di discriminazione.
Semplicemente la passeggera non ha voluto rispettare elementari prescrizioni di sicurezza».
Ultimo aggiornamento: Sabato 15 Aprile 2017, 21:37
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