Nidi in rivolta, in Campidoglio
si tratta per rivedere gli orari
di Lorena Loiacono
In occasione dell'incontro previsto tra il sindacato Usb, capofila della protesta, e il vice sindaco Luigi Nieri responsabile per il personale e l'assessore alla scuola Paolo Masini.
Come già avvenuto il 15 gennaio scorso, per un tavolo di trattativa, anche domani l'adesione al sit-in sarà alta e saranno tante le strutture educative chiuse a partire dalle 13. In ballo c'è la possibilità di far sospendere il nuovo regolamento che sembra proprio non piacere alle educatrici, che vedono saltare il rapporto numerico frontale di 1 a 6 con i bimbi in classe.
Il motivo di tale stravolgimento sta nel fatto che l'Amministrazione, in nome del risparmio sul personale, ha deciso di non chiamare la supplenza sulla prima assenza. Quindi il fuori rapporto è inevitabile: dalle segnalazioni giunte in questi giorni al sindacato Usb, emergono situazioni ad alto rischio con educatrici sole con 20 lattanti, 2 con 22 bimbi di due anni e così via. Ed è proprio questo il punto più critico del regolamento su cui, in effetti, l'assessore Masini sembra disposto a trattare. La sospensione del provvedimento, di fatto già attivo, sembra quindi prossima.
Ma la carica delle mamme punta più in alto. Sono proprio loro infatti, i genitori delle migliaia di bimbi che frequentano i nidi comunali, a guidare la protesta: tanto che sono già arrivate 3600 firme sul tavolo del Sindaco con diffide, esposti e denunce per bloccare la manovra sulle strutture educative. «La sospensione del provvedimento non ci basta – assicurano – deve essere abolito. È in gioco la sicurezza dei nostri figli».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 4 Febbraio 2015, 10:18
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