Roma, pipì sui muri ed escrementi in strada: il degrado a due passi da San Pietro -Foto
di Franca Giansoldati
Capita poi che primi gruppi di pellegrini in fila su via della Conciliazione per arrivare alla Porta Santa, poco prima della Sala Stampa, sotto ai propilei di marmo dove hanno nottentempo bivaccato decine di emarginati, si trovano ad osservare qualcuno che fa pipì all’aperto come se niente fosse o ancora, sono costretti a scavalcare sul marciapiede degli escrementi. I portieri degli stabili, gli impiegati degli uffici, i venditori ambulanti sono muti testimoni di un degrado che pare irreversibile. Le taniche di acqua e varechina servono ad impedire che il fetore possa espandersi oltre il respirabile. Ogni tanto c’è anche qualcuno che chiama l’Ama per chiedere una pulizia più energica sul marciapiede, specie quando la situazione rischia di sfuggire dal controllo. Vigili Urbani e poliziotti, nonostante siano presenti in grande abbondanza in via della Conciliazione, sembrano non vedere certi eccessi.
Cosicché il giorno successivo tutto comincia da capo. Varecchina, spazzoloni e acqua per portare via le deiezioni degli ospiti notturni. In molti si chiedono perché questi emarginati non si rifugino nelle strutture permanenti che sono state aperte appositamente da Papa Francesco per loro. La barberia, la doccia, i bagni, l’ostello, la mensa. Aree dove potrebbero trovare sostegno (anche medico) e supporto ma che alcuni barboni evidentemente preferiscono evitare.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Novembre 2016, 22:29
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