Lazio, caos in consiglio regionale per il piano casa: mattoni all'assessore, fogli in aria e urla

Piano casa, caos in consiglio regionale: mattoni all'assessore, fogli in aria e urla

di Flavia Scicchitano
I movimenti per la casa che occupano l’assessorato regionale alle Politiche abitative. I gruppi di opposizione che si scagliano contro la maggioranza, urlano, lanciano fogli in aria, depositano mattoni sullo scranno dell’assessore e gli rovesciano addosso bicchieri d’acqua. Nel giorno della discussione per l’approvazione alla Pisana del nuovo Piano casa della Regione Lazio scoppia il caos totale.





I malumori iniziano di mattina presto, con il blitz dei Blocchi precari metropolitani nella sede dell’assessorato alla Casa, in protesta «contro la mancata applicazione della delibera sull'emergenza abitativa», mentre in Consiglio si stava per votare un «Piano casa devastante, che non tiene conto delle necessità di milioni di precari, studenti, disoccupati e dell’intero territorio laziale, dove continuano a moltiplicarsi gli sfratti per morosità incolpevole».



«Il censimento dell'emergenza e l'individuazione del patrimonio immobiliare non utilizzato da destinare al piano straordinario in questi mesi non ha avuto attuazione per un continuo rimbalzo tra Regione e Comune - hanno spiegato gli attivisti - Intanto si continuano a varare leggi che favoriscono i privati e nuove speculazioni». Ma se nel primo pomeriggio, dopo l’incontro con l'assessore alla Casa Refrigeri e la fissazione di un tavolo per martedì prossimo anche con il Comune, l’occupazione è terminata, nelle stesse oro lo scontro si è allargato in Aula, alla Pisana. La miccia è scoppiata quando, per accorciare i tempi e far cadere le centinaia di emendamenti presentati dalla minoranza, la maggioranza ha calato il suo maxiemendamento. Da lì la bagarre: la protesta si è accesa tra tutti i gruppi di opposizione, sono volati insulti e frasi di indignazione.



Da La Destra: «Volete chiudere la Regione? È una presa per il... State facendo una cosa vergognosa, offendete la comunità che rappresentate», è sbottato Storace. A Ncd: «Io non ci posso credere che lei, assessore Civita, voglia fare un atto così grave», ha aggiunto Cangemi. Poi il deposito dei mattoni sullo scranno dell’assessore all’Urbanistica Civita da parte dei consiglieri M5S al grido di “Vergogna, vergogna”. I fogli del testo del maxiemendamento lanciati in aria da Gramazio e, nella foga, anche un bicchiere d’acqua rovesciato addosso allo stesso assessore.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 30 Ottobre 2014, 08:39
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