Mondo di mezzo, parola ai pm: dovranno dimostrare le accuse di mafia

Mondo di mezzo, parola ai pm: dovranno dimostrare le accuse di mafia

di Davide Manlio Ruffolo
Si apre oggi l’ultima fase del processo, celebrato nell’aula bunker di Rebibbia, su Mafia Capitale. Questa mattina inizierà la requisitoria del procuratore aggiunto Paolo Ielo e dei pubblici ministeri Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli che, secondo quanto fanno sapere, potrebbe proseguire per altre due udienze.

I magistrati, uno alla volta, prenderanno la parola per ricostruire l’intera vicenda che ha portato a giudizio 46 persone, tra cui il presunto boss Massimo Carminati e il ras delle coop Salvatore Buzzi, a cui, a seconda delle posizioni, sono contestati i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, corruzione, turbativa d’asta, estorsione e minacce. A parlare per primo, secondo quanto trapela, sarà il procuratore aggiunto Paolo Ielo che farà una panoramica dell’intera vicenda, partendo da come ha preso il via l’inchiesta.

Successivamente verranno approfonditi i profili dei principali indagati, con particolare riferimento alla figura dell’ex Nar Massimo Carminati e di Salvatore Buzzi ritenuto il braccio economico di Mafia Capitale. Nella tarda mattinata la parola passerà al sostituito procuratore Giuseppe Cascini che si occuperà, coadiuvato dai colleghi, di dimostrare l’esistenza del legame associativo di stampo mafioso (disciplinato dall’articolo 416bis del codice penale). Proprio quest’ultimo reato, sin dall’inizio del procedimento, è stato il vero nodo del contendere. Da un lato la Procura, sicura di poterne dimostrare l’esistenza anche perché forte delle decisioni del Tribunale del Riesame e della Corte di Cassazione che in sede cautelare lo hanno già confermato, dall’altro gli avvocati degli imputati che hanno più volte tentato di minimizzarlo.

Nel pomeriggio, prenderà la parola il magistrato Luca Tescaroli che affronterà i singoli episodi corruttivi che riguardano gli appalti pubblici relativi allo smaltimento dei rifiuti, l’accoglienza dei migranti e la manutenzione del verde pubblico. A conclusione del loro intervento i tre esponenti dell’accusa depositeranno una memoria di 1000 pagine e formuleranno le richieste di condanna. Due settimane dopo si terranno le arringhe degli avvocati di parte civile e delle difese. Atto conclusivo del processo sarà la sentenza dei giudici della X sezione penale che, secondo quanto preventivato, dovrebbe arrivare verso fine maggio.
Ultimo aggiornamento: Martedì 11 Aprile 2017, 09:55
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