Michele Placido appoggia Marchini e attacca la Raggi: "Votare la grillina fa fico, ma...."

Michele Placido appoggia Marchini e attacca la Raggi: "Votare la grillina fa fico, ma...."
Michele Placido si schiera. «Fa fico votare la grillina, ma poi bisogna vedere i fatti. Non bisogna pensare alle tendenze o alla moda, ma votare quelli che hanno la voglia e la passione da romani di dare il meglio a Roma». Lo ha detto il regista-attore che, oggi, insieme con Alfio Marchini ha incontrato i cittadini del quartiere di Tor Bella Monaca. «È giusto che noi dello spettacolo ci esponiamo. Dobbiamo dire ai cittadini soprattutto di andare a votare», ha concluso.

MARCHINI: "VOGLIO PLACIDO ASSESSORE A TURISMO E A CINEMA" «Ho sentito Berlusconi al quale ho comunicato i nomi della mia squadra: lui non ha posto nessun vincolo e ha dimostrato generosità e lungimiranza». Lo ha detto al Messaggero.tv il candidato sindaco di Roma Alfio Marchini. Parlando della propria squadra di governo, Marchini ha annunciato di volere «un assessorato al Turismo e uno al Cinema. Michele Placido, all'interno del Senato civico, si occuperà di teatri di cintura. Voglio macro aree di governo e poi alcune specificità».

BENIGNI BENEDICE GIACHETTI La campagna elettorale è alle battute finali e i candidati, prima del silenzio elettorale, si giocano le ultime carte. Dopo la kermesse col premier Matteo Renzi che gli ha tirato la volata, Roberto Giachetti ha incassato l'endorsement di Roberto Benigni: «Dovendo scegliere una persona per bene, dopo gli scandali, penso che Giachetti sarebbe un buon sindaco», ha detto oggi in un'intervista. Virginia Raggi ha scelto invece di attualizzare il 2 giugno, festa anche del suffragio alle donne, sostenendo che anche oggi le donne possono fare la differenza: «Quel voto che 70 anni fa cambiò l'Italia, ora può cambiare anche Roma». Per loro, come per Marchini e Fassina, la chiusura della campagna elettorale sarà domani, per Giorgia Meloni è stata oggi, nella periferia di Tor Bella Monaca, in una piazza completamente ripulita dai volontari.

Ora, gli ultimi giorni, i candidati sanno che devono convincere gli indecisi. Giachetti così parla a chi pensa di votare Fassina: «Ci devono pensare bene, nel senso che il rischio è che si fanno tanti calcoli e poi al ballottaggio ci vanno Meloni e Raggi e poi non si avrà la possibilità di votare né Fassina né Giachetti. Io penso di andare al ballottaggio però ritengo che potrebbe esserci il rischio di non andarci perchè magari manca qualche migliaio di voti». Fassina, proprio in chiave anti Pd, propone una legge anti notaio per far cadere i sindaci: «L'art 141 del Tuel, ovvero la raccolta di firme dal notaio come via per concludere un'esperienza amministrativa, va cancellato, mi impegno a presentare nei prossimi giorni una proposta di legge alla Camera dei Deputati». E i Radicali, dal canto loro, pur ribadendo il pieno appoggio a Giachetti cercano di capitalizzare la crisi del Pd precisando in un post su Facebook: «Noi non siamo il Pd e non siamo andati dal notaio» e suggerendo «a chi non vota Gachetti» anche «il voto disgiunto».

E sul voto disgiunto riflette anche l'ex sindaco Ignazio Marino che a pochi giorni dal voto rivela: «sono indeciso tra Raggi e Fassina». E spara l'ennesima bordata contro Giachetti «che dipende da Renzi e per questo è stato scelto». Intanto la prima a chiudere la campagna elettorale è Giorgia Meloni che sceglie una data, il 2 giugno, e un luogo, Tor Bella Monaca, evocativi della sua politica: portare le istituzioni e la bellezza in periferia. A Tor Bella Monaca infatti la candidata di Fdi ha portato anche statue della Roma Antica, le riproduzioni dell'Imperatore Augusto e la Lupa Capitolina. Non solo: presenti stand dedicati alle eccellenze del territorio, dalla gastronomia allo sport, all'arte, come a dire che anche la periferia può ripartire. E non si preoccupa di un eventuale ballottaggio: «Non mi interessa l'appoggio di nessuno al ballottaggio, non faccio apparentamenti, mi interessano i voti dei romani. Io gioco per vincere, il resto è tutta tattica». E non le interessa nemmeno che Berlusconi parli dell'esistenza di un programma di centrodestra per il futuro della coalizione per il ballottaggio: «»Sono contenta per lui, non so con chi l'abbia fatto, ma non mi interessa«.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Giugno 2016, 20:40
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