Allarme mafie nel Lazio, 88 clan attivi. Dal 2012 a oggi già 900 indagati

Allarme mafie nel Lazio, 88 clan attivi: dal 2012 a oggi già 900 indagati

di Flavia Scicchitano
Dall'ombra dell'infiltrazione al vero e proprio radicamento: sono 88 i clan mafiosi radicati sul territorio del Lazio. Di questi 35 sono riconducibili alla 'ndrangheta, 16 a cosa nostra, 29 alla camorra, 2 alla sacra corona unita, 6 autoctoni.





È quanto emerge dal rapporto "Mafie nel Lazio", scritto dall'Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione con la Fondazione Libera Informazione, e presentato ieri dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti, insieme al procuratore aggiunto e coordinatore Dda di Roma Prestipino, all'assessore alla Legalità del Comune Sabella, al presidente dell'Osservatorio Cioffredi. A dare la dimensione della rete intessuta dalla criminalità organizzata sono i sequestri eseguiti dal Tribunale per le misure di prevenzione di Roma su indicazione della Dda: solo nel 2014 nella provincia di Roma 593 beni mobili, 849 immobili e 339 aziende per un valore di oltre 1 miliardo. Dati che collocano la Capitale d'Italia come terza città per sequestri di beni dopo Milano e Palermo e il Lazio la sesta regione per confische dei beni mafiosi. Ma il fenomeno è più ampio.



Nel 2013 la Banca d'Italia ha rilevato 9188 operazioni finanziarie sospette (stimate in 10 miliardi), il 14% delle operazioni nazionali, portando il Lazio al secondo posto dopo la Lombardia. Dal 2012 al 2014, invece, nel Lazio risultano indagati per associazione di stampo mafioso 834 persone, 3586 per traffico di droga. «I clan hanno una forte radicamento a Roma e provincia e nel sud pontino - ha spiegato Cioffredi - Non c'e un clan egemone ma esistono altre famiglie che non abbiamo stimato. Roma è un laboratorio criminale con mafie autoctone come il clan Casamonica, Fasciani, Mafia Capitale e Pagnozzi».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Marzo 2015, 08:49