Sant'Atanasio, miracolo radiofonico per Borgo Quinzio
La Festa rinasce grazie alla generosità delle star
Un anchorman radiofonico, Ilario Di Giovambattista, mente e anima di Radio Radio, è uno di Borgo Quinzio: nelle lunghe dirette radiofoniche parlando di calcio e non solo lo ricorda spesso. Immaginare la prossima volta in cui si doveva vantare sui 104.5 del suo essere uno di Borgo Quinzio, del mitico borgo natìo a fronte dei 10 mesi di solitudine della statuetta del santo rimasta senza cittadini che – come da tradizione – la ospitavano in casa come per una processione di dimora in dimora sarebbe stato impossibile. E l’idea – per la prima volta da oltre cinquant’anni – di passare da agosto a settembre senza la festa patronale e restare con un vuoto di odori (mostaccioli, nocciole glassate, porchetta, zucchero filato) e rumori (gli spari, i bambini, le giostre, i concerti in strada, la banda i suoi ottoni) era per Ilario e la sua famiglia insopportabile.
E allora l’uomo di comunicazione, i suoi amici e la famiglia si sono semplicemente ribellati al destino.
Prima le telefonate, poi gli appelli in diretta e il tempo sottratto all’interesse generale per quello che sembra una piccola storia di Borgo. Non lo è, non solo per l’ispirazione alle intemerate di Papa Francesco e per il richiamo alla misericordia che fa tanto pendant con l’anno santo ancora in corso. Dal 30 agosto al 6 settembre: vediamo chi si fa coinvolgere, a zero euro, per la voglia di dare una mano. Che nel caso significa dare spettacolo e creare eventi che innescheranno un meccanismo positivo: quelli bravi lo chiamano, volano. Un volano di buoni sentimenti: ecco il sì di Edoardo Vianello e i CorEdo (il 5), Francky&Cantina Band, Martufello e Appucundria, la Fanfara della Polizia di Stato, una street band come gli Akuna Matata, eppoi Alex Britti e Stefano Di Battista (che chiuderanno il 6 settembre). Nelle prossime ore altri si stanno aggiungendo (Di Giovambattista annuncerà in radio martedì 9 la squadra completa). E quando senti certi nomi, ecco che spuntano altri protagonisti indispensabili per happening come la festa di un patrono: arrivano i fuochi artificiali e a prezzo di costo, anzi meno, luci e allestimento del palco.
La Woodstock di Sant’Attanasio, in un paesino della via Salaria a metà strada tra Roma e Rieti, è cosa fatta. O quasi. Il fatto l’immancabile stand gastronomico produrrà utili buoni per restaurare la chiesa di Borgo Quinzio è cosa buona e giusta, ma cosa ancora più buona e gusta è la scossa di adrenalina, devozione e orgoglio paesano che questo Sant’Atanasio 2016 porterà a paesani, forestieri e ospiti illustri.
Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Agosto 2016, 21:26
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