Idrocronometro del Pincio, è scontro sul
restauro: per ora vince solo il vandalismo

Idrocronometro del Pincio, è scontro sul ​restauro: per ora vince solo il vandalismo

di Lorena Loiacono
Il “pasticcio” dell'Orologio ad acqua del Pincio continua a infiammare gli animi. Tra denunce di abbandono e offerte di adozioni spontanee, la guerra ora si combatte tra gli esperti orologiai a colpi di ingranaggi e, soprattutto, di tecniche di restauro.





Al centro c'è l'idrocronometro realizzato da Fra Embriaco nel 1873 che svetta su una delle terrazze più suggestive di Roma versando però in condizioni pietose. Spesso fermo e fuori orario, rovinato dalle erosioni calcaree ma soprattutto dai raid notturni dei soliti vandali che ancora una volta lo hanno preso a sassate spaccandone la teca in vetro.



Da un lato c'è la scuola per orologiai Elis che se ne prende cura dopo l'ultimo restauro del 2006, affidatogli dall'allora sindaco Veltroni, il cui preside Pierluigi Bartolomei ha invitato il Campidoglio ad intervenire anche sul piano economico perché la scuola può offrire la manodopera ma non dispone di fondi necessari. D'altro c'è l'orologiaio Msellati di via Barberini, che ne curò il precedente restauro risalente al 2000: si offre per intervenire di nuovo e gratuitamente ma chiede garanzie. Prima fra tutte l'originalità dei pezzi del prezioso orologio.



Lo scontro tra i due, a distanza, ora si combatte proprio sulla tecnica di intervento. La scuola Elis infatti ha allestito al suo interno un museo dell'Idrocronometro «visibile a chiunque volesse visitarlo - assicura il dirigente Bartolomei - con i 91 pezzi dell'orologio originario che andavano sostituiti perché ridotti malissimo. Non abbiamo buttato via nulla, è tutto custodito in una vetrina apposita. Del resto su questo aspetto eravamo d'accordo con la Sovrintendenza ai beni culturali che all'epoca ha approvato il progetto».



Di tutt'altro parere invece Aldo Msellati, orologiaio da tre generazioni e tra i massimi esperti a Roma di pendoli di antiquariato: «Cosa resta dell'opera di Fra Embriaco? Quei pezzi cromati non hanno niente a che vedere con lo spirito dell'idrocronometro. Gli ingranaggi originari vanno restaurati e recuperati, non sostituiti. Sono disposto a intervenire ma voglio lavorare sulla vera opera di Fra Embriaco». La disputa è aperta, intanto il tempo scorre. E l'orologio ad acqua del Pincio aspetta chi lo riporti all'antico splendore.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Marzo 2015, 08:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA