“Gravi abusi”, a Cinecittà sigilli al centro sociale Corto Circuito

“Gravi abusi”, a Cinecittà sigilli al centro sociale Corto Circuito

di Lorena Loiacono
Un intero quartiere blindato, ieri, per lo sgombero dello storico centro sociale di Cinecittà: al Corto Circuito infatti, attivo sul territorio da 26 anni, sono stati posti i sigilli. E tutta l'area intorno era sorvegliata da camionette e agenti in assetto anti-sommossa.

Il motivo dell'intervento delle forze dell'ordine e della chiusura della struttura sarebbero i gravi abusi edilizi. E così ieri, dalle 7 del mattino, il Tuscolano ha visto arrivare 200 agenti tra polizia e carabinieri, 50 vigili urbani e 3 squadre di vigili del fuoco. Un imponente schieramento di forze dell'ordine per chiudere le strade e le possibili vie di accesso anche ai pedoni, residenti esclusi. 

È stata infatti creata una sorta di zona rossa per evitare che, da fuori, arrivassero altri militanti in supporto di quelli presenti al momento del blitz. Una situazione surreale, inspiegabile agli occhi di quanti, ieri mattina, si sono ritrovati imbottigliati nel traffico per le chiusure inaspettate. Un'operazione delicata, visto che il Corto Circuito è il più vecchio centro sociale di Roma dopo il Forte Prenestino, scattata sia per la violazione delle norme amministrative in merito all'area ristorante sia per la realizzazione di un abuso edilizio in merito a un fabbricato di oltre 300 metri quadri praticamente pronto.

Ed è proprio questa nuova struttura il nodo del contendere: un'area su cui più volte, i militanti, avevano richiesto l'autorizzazione dall'ufficio patrimonio del Campidoglio. Il Corto Circuito infatti, nella sua storia, ha subito due gravi incendi: il primo, nel 91 quando perse la vita il 19enne Auro Bruni che dormiva al suo interno, e l'altro nel 2012 quando andò distrutto un intero padiglione. Per ricostruirlo, gli occupanti adottarono la tecnica della permacultura, antisismica ed ecosostenibile, utilizzando solo legno, paglia, terra cruda e 17.000 bottiglie riciclate. Ecosostenibile ma non a norma. Il sequestro, per ora, è limitato alle due strutture non autorizzate.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 14 Ottobre 2016, 09:29