S. Spirito, detenuto si getta dalla finestra
agente lo afferra per le gambe e lo salva

S. Spirito, detenuto si getta dalla finestra agente lo afferra per le gambe e lo salva

di Alessia Marani
Lo ha afferrato letteralmente per le gambe. L'ha tirato su dando fondo a tutta la sua forza e alla fine lo ha salvato. Così un agente della polizia penitenziaria ha sventato il suicidio di un detenuto, S. P., ricoverato all'ospedale Santo Spirito di Roma. Il fatto è accaduto durante il turno della mattina di venerdì.



S.P. si trova al terzo piano dell'ospedale, nel reparto di Chirurgia. Sono le 8,15 e apparentemente va tutto bene. A un certo punto l'uomo si rivolge al poliziotto e lo impreca: "Dammi la tua pistola che mi voglio ammazzare". L'agente, che di esperienza ne ha, non dà troppa importanza a quelle parole e continua a sorvegliarlo. Dopo qualche secondo il detenuto si alza dal letto per andare in bagno. Ed è quando sta per tornare nel suo letto che passando davanti alla finestra, con una mossa veloce, la apre e si tuffa di sotto.



Come un fulmine l'agente si fionda su di lui, lo prende per le gambe e lo sostiene fino a quando non arrivano gli altri colleghi che erano di piantonamento ad aiutarlo. S.P. era già con il corpo fuori dalla finestra.



I poliziotti appartengono tutti al corpo penitenizario di Regina Coeli. S. P. è stato ammanettato sul letto per bloccarlo ed evitare altri gesti drammatici. Ma, in escandescenze, ha tentato di lesionarsi picchiandosi la testa con le stesse manette. Si è calmato solo dopo che i medici lo hanno sedato. Quindi, ne è stato disposto il trasferimento nel reparto psichiatrico.



A dare notizia dell'accaduto (nel 2015 la penitenziaria ha già salvato 200 detenuti dal suicidio) è Eugenio Sarno, segretario generale della Uilpa penitenziari. Che sottolinea: "Soggetti affetti da patologie psichiche dovrebbero seguire un percorso terapeutico piuttosto che un percorso detentivo. Purtroppo - spiega - si è voluto smantellare la sanità penitenziaria senza offrire una valida alternativa e alla soppressione degli Opg, ospedali psichiatrici giudiziari, non ha fatto seguito una adeguata organizzazione delle Rems. Tutto ciò si scarica sulla già fragili e stanche spalle della polizia penitenziaria".
Ultimo aggiornamento: Domenica 9 Agosto 2015, 08:39
© RIPRODUZIONE RISERVATA