Mafia Capitale, relazioni clan-mondo dello spettacolo.
De Carlo e lo showbiz, da Mammuccari a De Rossi e D'Alessio

Mafia Capitale, relazioni clan-mondo dello spettacolo. De Carlo e lo showbiz, da Mammuccari a De Rossi e D'Alessio
Nullatenente, nessun precedente, praticamente un invisibile per la giustizia. Giovanni De Carlo, detto “Giovannone”, o “il miliardario”, classe 1975, non sembra neanche avere le phisyque del criminale. Eppure dietro una faccia tonda e gioviale ci sarebbe il nuovo boss di Roma, l'erede del Cecato. A dirlo è Ernesto Diotallevi, già tra i capi della Banda della Magliana, rispondendo a una domanda del figlio Leonardo. «Chi è ora il super boss dei boss - chiede il giovane - quello che conta più di tutti?».



E il padre: «Teoricamente sò io… materialmente conta Giovanni». La conversazione intercettata dai carabinieri del Ros risale al 21 dicembre 2012 ed è contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare. La reale portata della risposta può essere compresa solo se viene legata al seguito del discorso tra i due. Perché Leonardo, in realtà, vuole sapere chi è che comanda in Italia. E infatti chiarisce: «Non intendo a Roma...no, ho capito. Non dico a Roma...in generale in Italia». «Ma per me rimane Riina... chi vuoi che sia?...Riina», è la replica del padre.



Nelle oltre mille pagine di ordinanza di custodia cautelare “Giovannone” occupa un largo spazio. Amico d'affari di Massimo Carminati, ha la residenza in via del Gesù, anche se abita da solo in una grande casa di otto vani in piazza Cavour. Caratterialmente agli antipodi dallo schivo e riservato ex Nar, De Carlo, invece, ama la mondanità e lo spettacolo, si fa fotografare al braccio di Belen, cena al ristorante di via Giulia, Assunta Madre, e viaggia in città a volte in Smart, a volte in Ferrari. Sbruffone quanto basta, al punto che il suo avvocato è costretto a dirgli: «Allora tu, la Ferrari, non la devi toccà....e te devi anche trovà un lavoro». Insomma, il tipico personaggio amato dal generone romano. Ma mentre si fa vedere tra Ponte Milvio e i locali in centro, il suo potere - a detta degli inquirenti - aumenta giorno dopo giorno. Il gip Flavia Costantini nell'ordinanza di custodia cautelare lo definisce «uno che ha fatto del crimine una scelta di vita. Un personaggio primario nella cupola romana, un'ombra, stimato per il suo modo felpato di muoversi nell'economia illecita».



L'ARRESTO

Ieri Giovanni De Carlo si è consegnato agli uomini del Ros, diretti dal colonnello Stefano Russo e dal generale Mario Parente, ed è stato portato a Rebibbia. È sbarcato a Fiumicino da un volo proveniente da Doha e verrà interrogato oggi dal giudice, alla presenza dei pubblici ministeri Tescaroli, Cascini e Ielo. Gli vengono contestati i reati di trasferimento fraudolento di valori e favoreggiamento con l'aggravante mafiosa.



LO SCREZIO

Dei suoi rapporti con Massimo Carminati sono piene le pagine del provvedimento restrittivo. Condividevano affari e, in qualche caso, anche quelli che per la Guardia di finanza sono i prestanome dell'organizzazione, ai quali hanno intestato case e società. Nell'ultimo periodo, però, il legame tra i due sembra essersi incrinato. “Giovannone” si faceva vedere poco in giro. E per Fabio Gaudenzi (addetto al riciclaggio per l'associazione criminale) «non gira più perché hanno questionato».



Il riferimento è chiaramente a Carminati, e la ragione del dissidio sarebbe proprio «nell'atteggiamento troppo verticistico del Cecato». Gaudenzi successivamente ne parla con lo stesso De Carlo e conclude: «Quando c'è da guadagnà, guadagna lui, quando c'è da...il problema è un problema di tutti». Atteggiamento che, a suo dire, non piace a De Carlo tanto da provocarne l'allontanamento volontario, anche perché lui, nel frattempo è «cresciuto e non più un ragazzino». «Non vuoi stà più - aggiunge Gaudenzi - sotto la cappella di Carminati. E infatti. Giovà non è che sei uno non noto! Tu sei notissimo».



TRA CONOSCENZE ANCHE DANIELE DE ROSSI

C'è anche il calciatori Daniele De Rossi tra le conoscenze di Giovanni De Carlo, considerato come uno dei soggetti più influenti della cupola romana guidata da Massimo Carminati. In una informativa del Ros, risalente a 30 settembre del 2013, sono infatti registrati diversi contatti telefonici tra l'indagato e il calciatore. In particolare, nelle carte, emerge un episodio in cui i De Rossi -in compagnia del compagno Mehdi Benatia- preoccupato per una discussione avuta in discoteca con un ragazzo, si rivolge a De Carlo che conferma al calciatore della Roma «di poter contare sempre sul suo aiuto». La situazione, in quella circostanza, sarebbe poi comunque stata risolta dall'intervento delle forze dell'ordine.



MAMMUCCARI CHIESE A DE CARLO ORMONE DOPING «Sostanze dopanti per la palestra in particolare GH, ormone per la crescita», è la richiesta fatta al telefono dal presentatore tv Teo Mammuccari a Giovanni De Carlo. La telefonata intercettata dal Ros è in una informativa. «Sono chiacchierone, ma non spiattello i cavoli tuoi in giro...non dico che vuoi diventare Hulk», la risposta a Mammuccari.



ROS: DE CARLO A CASA DI GIGI D'ALESSIO Il Ros riferisce che «il 4 giugno del 2013, il giorno dopo la visita da parte di alcuni ladri nell'abitazione del cantante Gigi D'Alessio all'Olgiata», derubato di una collezione di Rolex del valore di circa 4 milioni di euro, De Carlo raggiunse l'abitazione dell'artista napoletano «e si trattenne per oltre trenta minuti». Nell'informativa si rileva che De Carlo «era in frequente contatto con personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport».



"DE ROSSI SFORTUNATO, AIUTAVA UN COMPAGNO" «Daniele in questi giorni è un pò sfortunato. Quando cerca di aiutare i compagni, rischia poi di trovarsi coinvolto in situazioni spiacevoli. Il fatto lo spiegherà lui stesso già domani, non ci sono rilievi penali». Così il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni, ha commentato a Roma Radio le intercettazioni delle telefonate tra Daniele De Rossi e Giovanni De Carlo emerse nell'inchiesta sulla capitale.



«Non ho mai conosciuto questa persona, parlerò attraverso il mio avvocato». Così Gigi D'Alessio da Miami commenta le indiscrezioni che stanno circolando sul suo conto nell'ambito dell'inchiesta su Mafia capitale.



D'ALESSIO: "MAI CONOSCIUTO DE CARLO" Dalle intercettazioni effettuate, risulterebbe che Giovanni De Carlo, detto Giovannone, indagato nella Capitale per trasferimento fraudolento di beni, si sarebbe recato a casa del cantante napoletano dopo il furto di una collezione di Rolex del valore di circa 4 milioni di euro. Ma sarebbero molti i personaggi dello spettacolo che dalle intercettazioni risultano in contatto con Giovannone, dai calciatori Daniele De Rossi e Giuseppe Sculli - coinvolto di recente nell'inchiesta sul calcioscommesse della procura di Cremona -alla coppia Stefano De Martino-Belen Rodriguez fino al conduttore televisivo Teo Mammuccari. Il centrocampista giallorosso avrebbe avuto diversi contatti telefonici con De Carlo, mentre Mammuccari avrebbe contattato 'Giovannonè per chiedergli sostanze dopanti da usare in palestra.



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Ultimo aggiornamento: Sabato 6 Dicembre 2014, 09:07