Ciro Esposito, De Santis sparò per legittima
difesa? L'ex ultrà sarà di nuovo interrogato

Ciro Esposito, De Santis sparò per legittima ​difesa? L'ex ultrà sarà di nuovo interrogato
A seguito della perizia del Racis, sembra vacillare la ricostruzione degli scontri avvenuti in occasione della finale di coppa Italia del 3 maggio scorso e costati la vita al tifoso partenopeo Ciro Esposito.



La Procura ha programmato una serie di fasi con le quali far luce sulla vicenda. Gli inquirenti affermano che si partirà «con l'individuazione dei tifosi napoletani (una dozzina) coinvolti nella rissa con particolare riferimento a quelli che avrebbero aggredito De Santis» e, successivamente, si procederà «con l'interrogatorio di Daniele De Santis», ricoverato in ospedale per le gravi ferite alla gamba, su cui pende l'accusa di omicidio volontario.



Due passaggi decisivi per riuscire a capire se l'impianto accusatorio originario, secondo cui si sarebbe trattato di una sparatoria mortale avvenuta nel corso di una rissa, possa reggere oppure se possa sussistere la legittima difesa o, quantomeno, si possa ipotizzare il reato di omicidio preterintenzionale.



La rissa sarebbe iniziata in zona Tor di Quinto con l'assalto al pullman dei tifosi napoletani ordito da Daniele De Santis, ex ultras romanista, assieme a 4 complici. Il proseguo dello scontro, tuttavia, sarebbe avvolto nel mistero perché, secondo la Procura, l'ex tifoso giallorosso, durante la rissa avrebbe sparato trovandosi in piedi. Per la perizia del Racis, invece, «De Santis cade a terra, viene aggredito e inizia a perdere abbondantemente sangue. Non si esclude che in questa fase sia stato utilizzato il coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei. Dopo avvengono gli spari in rapida successione».



Una ricostruzione, quest'ultima, che mostrerebbe l'ex ultras romanista, sanguinante e sopraffatto, sdraiato a terra e “costretto” a fare fuoco per difendersi.

La perizia, inoltre, afferma che i guanti (risultati positivi al test dello stub) «potevano non essere indossati ma essere portati al seguito di De Santis ed essere contaminati durante gli spari. Del resto, se li avesse indossati durante l'esplosione dei proiettili, sarebbe stato lecito trovare su di essi delle tracce ematiche che, invece, sono assenti sia nella parte esterna che in quella interna».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 12 Settembre 2014, 10:55
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