Caravillani inagibile dopo il terremoto, ira degli studenti: “Vogliamo certezze sui lavori”

Caravillani inagibile dopo il terremoto, ira degli studenti: “Vogliamo certezze sui lavori”

di Lorena Loiacono
Servirebbe un miracolo, per far tornare i ragazzi del liceo artistico Caravillani in classe a gennaio. Ma loro, gli studenti, sanno bene che di miracoli a Roma non se ne fanno. E così, già ieri mattina, è esplosa la protesta. Tutti in piazza: «La scuola resta nostra» e ancora, promettono, «Torneremo presto».

Si tratta delle 27 classi del liceo di piazza Risorgimento dichiarato inagibile dai tecnici della Città metropolitana a seguito della forte scossa di terremoto del 30 ottobre. Giovedì scorso, a seguito dell’ultima verifica e del carotaggio portati avanti dai tecnici, l’edificio è stato evacuato per motivi di sicurezza. E chiuso, in attesa di interventi strutturali. Nel frattempo le classi sono state spostate al liceo Mamiani, guidato dalla stessa preside Tiziana Sallusti, dove faranno lezione il pomeriggio fino all’ultimo giorno di scuola prima della pausa natalizia. Poi non si sa dove andranno.

«A gennaio – spiega la dirigente – dovrebbero andare all’ex Ferraris di via Fonteiana ma l’istituto potrà accogliere solo una parte delle 27 classi e comunque ha bisogno di una sistemata. Facciamo appello all’amministrazione comunale perché ci aiuti a risolvere il problema». In realtà, stando alle esegue risorse per l’edilizia scolastiaca, si sta valutando anche un’altra sede: il Leonardo da Vinci di via Cavour. Dalla Città metropolitana arriva la rassicurazione: «Ci siamo impegnati da subito per una soluzione adeguata», spiega Marcello De Vito, delegato all’edilizia scolastica.

Tra i ragazzi resta la paura di rimanere senza una sede è ancora più forte tra i ragazzi: «Devono sistemare l’edificio di Monteverde entro gennaio – spiega una rappresentante – in una corsa contro il tempo. Inoltre il Caravillani, che necessitava di una messa in sicurezza da anni, dovrebbe riaprire entro settembre prossimo: come è possibile? Vogliamo certezze sui lavori, non è stato ancora aperto un bando, chi farà i lavori in così poco tempo?».

La paura, come spesso accade per gli edifici del Centro, è che quella sede scolastica in piazza Risorgimento diventi appetibile per altri scopi: «Giovedì faremo un’assemblea pubblica per capire come portare avanti la protesta». Intanto ieri gli studenti hanno manifestato in piazza, davanti alla loro scuola. Chiusa fino a data da destinarsi.
Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Dicembre 2016, 09:24
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