Unioni civili, Gay.it: "Ecco i 31 senatori contrari".
Bufera Pd. E l'Arcigay si appella a Beppe Grillo

Unioni civili, Gay.it: "Ecco i nomi dei 31 senatori del Pd contrari"

di Alessandra Severini
Uno strumento di pressione o una lista di proscrizione? L'elenco dei senatori del Pd che voterebbero contro il ddl sulle unioni civili qualora l’articolo sulla “stepchild adoption” non venisse stralciato è stato pubblicato dal sito Gay.it, di proprietà di uno dei più noti imprenditori omosessuali italiani, Alessio De Giorgi da sempre vicino ai dem. E ha gettato benzina sul dibattito già infuocato sulla legge sulle unioni civili.


L'iniziativa non è piaciuta neanche ai renziani, favorevoli al ddl Cirinnà, compresa la stepchild adoption, l'adozione del figlio del partner prevista dal ddl per le coppie omosessuali. «E' una lista di proscrizione» ha detto Andrea Marcucci, senatore dem vicino al premier. Ma il Pd è spaccato. Un documento firmato da 37 deputati dell’ala cattolica dei democratici chiede di stralciare la norma sull’adozione e di sostituirla con una sorta di affido rafforzato,una forma speciale di affido al partner del genitore, che vada avanti fino alla maggiore età del minore, a sua tutela. «Non è uno stop - spiegano i senatori - Pensiamo solo che questa possa essere la strada per favorire una mediazione, tenere unito il Pd e anche la maggioranza».

Ma il documento non è piaciuto ai renziani che possono contare in questo caso sull'appoggio dell'ala bersaniana, contraria a cancellare la stepchild adoption. Il premier intende mantenere il ddl Cirinnà così com'è, ma non esclude che alcuni paletti possano essere fissati alla stepchild adoption nel corso dell’esame dell'aula. L'incertezza sui numeri è tanta, anche perchè il voto sarà segreto. Teoricamente la legge avrebbe l'appoggio di circa 140 senatori di Pd, M5s e Sel. Ma anche i verdiniani e qualche membro di FI potrebbe decidersi a votare sì.

Oggi il Consiglio dei ministri darà il via libera alla depenalizzazione della coltivazione di cannabis ad uso terapeutico. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha chiarito che la norma riguarda solo i soggetti già autorizzati a coltivare cannabis per uso terapeutico che violino le prescrizioni. Il comportamento non sarà più reato ma illecito amministrativo. Stessa cosa anche per la guida senza patente, solo per la prima volta che si viene fermati.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 15 Gennaio 2016, 09:10
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