NAPOLITANO RIELETTO: "TUTTI ONORINO
I LORO DOVERI". E BERSANI SI DIMETTE

NAPOLITANO RIELETTO: "TUTTI ONORINO I LORO DOVERI". E BERSANI SI DIMETTE

di Enrico Chillè
ROMA - Un applauso dell'Aula intera al voto 504, quello che alle 18. 18 ha sancito la rielezione di Giorgio Napolitano. E' la prima volta che il bis accade nella storia repubblicana. Lo spoglio si è concluso con 738 voti a favore del rieletto presidente. Giorgio Napolitano è stato rieletto presidente della Repubblica con oltre i due terzi dei voti, mentre Stefano Rodotà è rimasto fermo a 217, pur guadagnando una decina di voti rispetto a quelli delle forze politiche che lo sostenevano, Sel e Movimento cinque stelle. Hanno ottenuto voti anche Sergio Di Caprio, il comandante 'Ultimo', una decina, Romano Prodi, 2, Massimo D'Alema, 2, 1 voto Silvio Berlusconi, Renato Schifani e Francesco Guccini. Napolitano nel 2006 era stato eletto a maggioranza assoluta dal centrosinistra con 543 voti. Quando Napolitano ha superato il quorum doi 504 voti dai banchi del Pd, del Pdl, di Scelta civica, di Sel e della Lega è partita una vera e propria standing ovation. Immobili invece i parlamentari del Movimento 5 Stelle. Diversi parlamentari democratici e del Pdl si sono rivolti verso i grillini dicendogli di alzarsi in piedi e di applaudire. Da alcuni banchi del centrosinistra e di Scelta civica qualcuno ha urlato anche "Buffoni, Buffoni".

GIURAMENTO LUNEDI'. Il giuramento di Giorgio Napolitano come presidente della Repubblica si terra' lunedi' alle 17. Lo si apprende da fonti parlamentari.

NAPOLITANO: TUTTI ONORINO I LORO DOVERI. "Auspico fortemente che tutti sappiano onorare i loro doveri concorrendo nel rafforzamento delle istituzioni repubblicane". Lo ha detto Giorgio Napolitano dopo aver ricevuto la notifica ufficiale della avvenuta rielezione. "Tutti, ha continuato, "guardino come ho fatto io alla situazione difficile del Paese, ai suoi problemi, alla sua immagine e al suo ruolo nel mondo".

FISCHI IN PIAZZA. Una bordata di fischi e le grida "vergogna, vergogna", e "Italia libera", hanno accolto in piazza Monte Citorio la notizia della rielezione di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica. I manifestanti pro-Rodotà continuano il loro presidio al quale dovrebbe prendere parte in serata il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, in arrivo a Roma.

TENSIONE. ''Entriamo, entriamo, fuori voi dentro noi''. E' lo slogan gridato dai manifestanti in piazza Montecitorio, ormai gremita non solo di militanti M5s. Un manifestante, il leader del popolo Viola Giancarlo Mascia, ha scavalcato le balaustre che circondano l'ingresso della Camera dei deputati e si e' sdraiato in terra, poi, invitato dagli agenti di polizia, e' tornato al suo posto, mentre altri manifestanti chiedono ''di poter accedere allo spazio antistante la Camera perche' la piazza e' stracolma''.

LANCIO DI MONETINE. Ha creato momenti di tensione la comparsa del parlamentare del Pdl, Carlo Giovanardi, in piazza Montecitorio dove sono assiepati circa 500 manifestanti che protestano contro la rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale. Quando si sono accorti della presenza del parlamentare, i manifestanti hanno cominciato a insultare e a lanciare monetine contro l'esponente del Pdl che ha spiegato: "In 500 vogliono impedire la democrazia proprio come facevano i fascisti".

BERSANI IN LACRIME. Pier Luigi Bersani si è conquistato i flash dei fotografi a Montecitorio per essere scoppiato a piangere al momento dell'elezione di Napolitano, anche se poi il'ufficio stampa del Pd ha smentito che si trattasse di lacrime ma di un semplce gesto. Il segretario Pd si è dimesso e adesso il partito va "verso il congresso". Lo ha detto a SkyTg24 il vice-segretario del Pd Enrico Letta: "Il Pd ha visto il suo segretario dimettersi e naturalmente siamo in una fase in cui andiamo verso il congresso, gestiremo i passaggi di transizione, il segretario si è dimesso perché il passaggio di ieri e ieri l'altro ha visto un atteggiamento insopportabile di traditori, franchi tiratori, che con trabochetti e ipocrisie non hanno dato una buona immagine al paese. La scelta di oggi è importante, ricompatta l'Italia". Ha aggiunto Letta: "La questione essenziale ora è il congresso, come lo gestiremo, far sì che ci sia il massimo coinvolgimento. Adesso andiamo verso il congresso e verso il contributo che il Pd deve dare per la nascita di un governo".

RENZI: "ORA PD AVANTI" «Speriamo che si possa aprire adesso una fase politica nuova». Così il sindaco di Firenze Matteo Renzi dopo l'elezione di Giorgio Napolitano. «Le parole sentite» in questi giorni «sono parole che costringono tutti i partiti in particolar modo il Pd ad avere l'intelligenza e il coraggio di andare in attacco e non fermi in difesa».

BERLUSCONI: "LO RINGRAZIO". ''Oggi e' una giornata importante per la nostra Repubblica. Ringrazio il Presidente Giorgio Napolitano per lo spirito di servizio e per la generosita' personale e politica con cui ha accettato di proseguire il suo impegno e la sua opera in un contesto tanto difficile e incerto'': cosi' Silvio Berlusconi in una nota. "Non è questo il momento per altre valutazioni. Ma tutti gli italiani, da 54 giorni, hanno potuto vedere e giudicare il nostro comportamento sensato e responsabile rispetto a quello della sinistra e del Partito Democratico. " E' quanto afferma in una nota Silvio Berlusconi dopo la rielezione di Giorgio Napolitano alla presidenza della Repubblica.

PRODI: "SONO SERENO". "Preoccupato lo sono da molto tempo ma non c'e' nessuna delusione. C'e' molta serenita', si torna a casa. . . ". Sono le prime parole di Romano Prodi, appena rientrato a Bologna dopo il suo viaggio in Mali. Il professore e' rimasto abbottonato sulla sua mancata elezione a presidente della Repubblica e ha preferito non commentare ulteriormente. "Nessuna riflessione - ha detto ai cronisti che lo attendevano sotto la sua abitazione - encefalogramma piatta".

RODOTÁ: "CONTINUARE SU STRADA DIRITTI" «C'è stata una grandissima attenzione crescente alla mia persona. Vedo in questo il riconoscimento del lavoro su acqua bene comune, diritti, che sono la mia mania. La mia età avrebbe consigliato di essere un pò più cauto ma invece in questa storia vedo una spinta enorme a continuare, che mi impegna un pò». Lo ha detto Stefano Rodotà a Bari.
Mentre lascia l'hotel in direzione del teatro Petruzzelli, dove interverrà a un'iniziativa organizzata dal quotidiano 'la Repubblicà, il giurista commenta gli ultimi scenari politici riguardanti l'elezione del capo dello Stato. Alla domanda se si senta sereno, Rodotà ha risposto «perchè non dovrei esserlo?». «È esattamente il contrario. Ho avuto l'opportunità - ha detto - di poter essere in modo non banale sulla scena pubblica. Ho sempre valutato quelle che erano le mie concrete possibilità. Io sono quello che sono. Ho una storia. Penso debba essere riconosciuta. Che è la storia di un uomo che ha vissuto e lavorato nella sinistra».

VENDOLA: «È GOVERNISSIMO» «Noi siamo ontologicamente all'opposizione» di un 'governissimò che nascesse dopo la rielezione di Napolitano al Quirinale. Lo dice Nichi Vendola, leader di Sel, in conferenza stampa. «Sta vincendo l'ipotesi restauratrice rispetto a quella riformista», sottolinea.

«HA VINTO BERLUSCONI» «Difficile non cogliere che Silvio Berlusconi è il vero vincitore di questa partita perchè esce fuori forte l'ipotesi di un governo di larghe intese che noi contrasteremo perchè sarà una sciagura per il Paese». Così Nichi Vendola, leader di Sel, nel confermare il voto per il Colle a Stefano Rodotà.

FRATELLI D'ITALIA NON VOTA NAPOLITANO Il gruppo Fratelli d'Italia, dopo aver espresso il proprio sincero apprezzamento per il Presidente Giorgio Napolitano, ha comunque deciso di non votarlo per contestare un percorso che appare finalizzato nei prossimi giorni, alla nascita di un governo che accomuni il centrodestra alla sinistra, con effetti simili al governo Monti.

NAPOLITANO, STORICO BIS Giorgio Napolitano accetta la candidatura per un secondo mandato al Quirinale. Poco prima della sesta votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica, il Capo dello Stato in carica scioglie la riserva e risponde positivamente all'appello che gli era stato rivolto questa mattina da Pd, Pdl e Scelta civica e dai rappresentanti delle Regioni riuniti a Montecitorio per le votazioni. «Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta», afferma Napolitano. «Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità», conclude il Capo dello Stato.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Febbraio 2016, 18:08
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