Gay, la Corte di Strasburgo condanna l'Italia:
"Riconosca le unioni tra coppie omosessuali"

Gay, la Corte di Strasburgo condanna l'Italia: "Riconosca le unioni tra coppie omosessuali"
ROMA - Introdurre il riconoscimento legale delle coppie gay. Se il Parlamento italiano da anni ormai rimanda la questione, la Corte europea dei diritti umani ora lo mette con le spalle al muro.





Lascia spazio a poche interpretazioni la sentenza emessa dai giudici di Strasburgo: «Le coppie omosessuali hanno le stesse necessità di riconoscimento e di tutela della loro relazione al pari delle coppie eterosessuali. Per questo l'Italia e gli Stati firmatari della Cedu devono rispettare il loro diritto fondamentale a ottenere forme di riconoscimento che sono sostanzialmente allineate con il matrimonio. L'Italia è l'unica democrazia occidentale a mancare a questo impegno ed è stata quindi condannata per violazione dell'art. 8» della Convenzione europea dei diritti umani. Il caso era stato sollevato da tre coppie omosessuali, guidate da Enrico Oliari, presidente di Gaylib, l'associazione nazionale dei gay liberali e di centrodestra.











La sentenza, che ha condannato lo Stato italiano a versare a ognuno dei ricorrenti 5 mila euro per danni morali, diverrà definitiva fra tre mesi e intanto a Palazzo Madama rimane impantanato il ddl Cirinnà, l'ennesimo tentativo legislativo di riconoscere le unioni fra persone dello stesso sesso. Renzi avrebbe voluto vederlo approvato prima dell'estate ma si tratta di un tema scivoloso per il governo, visti i forti dubbi dell'alleato centrista.



Spinge per un intervento immediato il presidente della Camera Laura Boldrini: «Ora bisogna agire. Il Parlamento non può più rinviare». «Mi auguro che il Parlamento abbia uno scatto d'orgoglio», commenta il sottosegretario Ivan Scalfarotto, per 20 giorni in sciopero della fame per sollecitare l'approvazione di una legge sulle unioni gay. In aula comunque c'è una maggioranza trasversale pronta ad approvare la legge.



Il Movimento 5 stelle, Sel e buona parte di Forza Italia la voterebbero.
Contraria invece la Lega. «Non sarà un burocrate europeo - tuona Salvini - a decidere il futuro nostro e dei nostri figli». Il governo comunque ha deciso: «A settembre il ddl sulle unioni civili sarà approvato al Senato - assicura il ministro Boschi - Il voto finale alla Camera speriamo arrivi entro fine anno. Recupereremo il tempo perso da altri».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Luglio 2015, 08:46