Decreto antiterrorismo, meno privacy sul web:
la polizia potrà accedere ai dati di pc e social

Dl antiterrorismo alla Camera, meno privacy sul web: la polizia potrà accedere ai dati di pc e social network

di Alessandra Severini
ROMA - Sacrificare la privacy per garantire maggiore sicurezza. Il decreto anti-terrorismo, giunto alla Camera per l’approvazione, prevede intercettazioni “preventive” delle comunicazioni via web dei sospettati di terrorismo e la possibilità di conservare fino a due anni i dati del traffico telefonico. In pratica, gli investigatori potranno, utilizzando appositi software, intercettare le comunicazioni su social, su WhatsApp o altre piattaforme.





Del resto il nostro paese non è al riparo dal rischio. Ieri sono stati arrestati due cittadini albanesi con l'accusa di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale. I due, zio e nipote, uno residente in Albania l'altro in provincia di Torino, sarebbero stati da tempo in azione per reclutare nuovi combattenti e per questo erano venuti anche in Italia. L’operazione, coordinata dalla Procura di Brescia, ha portato all'arresto anche di un ventenne cittadino italiano di origine marocchina, accusato di apologia di associazione con finalità di terrorismo internazionale, per un documento pro Califfato in italiano pubblicato sul web.



Intanto da Tunisi arriva la notizia di una svolta nelle indagini sull'attentato al museo del Bardo costato la vita a 21 persone, tra cui 4 italiani.
Sarebbe stato arrestato, infatti, il leader del gruppo terroristico autore dell'attentato. Si tratterebbe di un tunisino che abitava in Belgio e che avrebbe avuto legami con l'Isis. Ancora in fuga, invece, il terzo attentatore. Nello Yemen intanto la situazione sembra ormai precipitata nel caos: i ribelli sciiti Huthi avrebbero conquistato Aden, la più importante città del Sud e il presidente in carica, Abed Rabbo Mansur Hadi, sarebbe fuggito a bordo di un’imbarcazione.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Marzo 2015, 12:03