'Tempo di libri', dopo il mancato accordo
parte la sfida di Milano al Salone di Torino

'Tempo di libri', dopo il mancato accordo parte la sfida di Milano al Salone di Torino

di Paola Pastorini
Il nome c’è, “Tempo di libri”. C’è il logo: un volume aperto sul mondo, con un sole che lo trasforma in una meridiana. Ci sono «l’entusiasmo, la fretta e la vertigine». Ufficializzata la data, dal 19 al 23 aprile a Fiera Milano Rho-Pero. Il salone del libro milanese è stato presentato in grande stile ieri dal presidente Aie (Associazione Italiana editori) Federico Motta con il sindaco Giuseppe Sala, l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, il governatore Roberto Maroni, il presidente del Comitato scientifico Renata Gorgani e i big dell’editoria, da Mondadori a Rizzoli, da Gems a Einaudi fino ai piccoli.

«Cambieremo radicalmente le dinamiche del libro e della promozione. Siamo ambiziosi ma non arroganti, ci sentiamo liberi. Sarà un grande evento culturale senza soldi pubblici», spiega Motta. La formula? Libri, ovvio, ma raccontati da dentro. Un salone interattivo, con la presenza di autori, ma dove la partecipazione del pubblico, ovvero i lettori, è fondamentale. Soprattutto via web, tanto che a breve sarà annunciato un responsabile digitale (altra idea coinvolgere i blogger di Wikipedia). Grande importanza alla scuola, a librai e biblioteche Aperta dalle 10 alle 19, grande spazio agli eventi off, serali, e anche in tutta la Regione.

Il modello è il Fuorisalone del Mobile. Si profila un capogiro di eventi a Milano in aprile: si comincia con Miart (31 marzo-2 aprile), poi la Bit (2-4 aprile), il Salone del Mobile (4-9) e infine il libro. «Mi piacerebbe che per il giorno conclusivo della manifestazione, il 23 aprile, che coincide con la festa di San Giorgio i milanesi si scambiassero libri e rose come accade a Barcellona», si è augurato il sindaco Sala. Il progetto ha 3 responsabili: Chiara Valerio per il programma generale, Pierdomenico Baccalario per quello 0-18 anni e Giovanni Peresson per quello professionale. Si cerca di minimizzare la “faida” con Torino. Anche la politica ci prova: «Questa fiera sarà utile anche per Torino. E Milano e la Lombardia sono capitali delle case editrici», ha dichiarato Roberto Maroni. «Risponderemo con molte novità», ha reagito Antonella Parigi assessore regionale della Cultura piemontese.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Ottobre 2016, 09:47
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