Porta Venezia tra movida e degrado, i residenti
chiedono un presidio fisso delle forze dell'ordine

Porta Venezia tra movida e degrado, i residenti chiedono un presidio fisso delle forze dell'ordine

di Simona Romanò
La movida si fa selvaggia anche a Porta Venezia. 

I residenti sono esasperati e dicono «stop al baccano, alla sosta selvaggia, alle bottiglie di birra lasciate ovunque». Esplode la polemica sul nuovo polo del divertimento milanese, che non si spegne con l'arrivo dell'autunno. Dopo l'estate di fuoco, si prevedono ancora weekend scatenati con locali aperti fino a notte fonda e troppo rumore per chi vorrebbe solo dormire. A rassicurare è l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza: «Si tratta di una questione che purtroppo dura da molto e ha bisogno dei suoi tempi per essere risolta, ma faremo il possibile». Nel distretto a due passi da corso Buenos Aires i locali - più o meno eleganti, per attirare ogni tipo di clientela - sono spuntati come funghi e gli abitanti del cosiddetto quartiere africano, che ruota intorno a via Lazzaretto, reclamano «il proprio diritto a dormire». La zona, un tempo esclusivo punto d'approdo degli immigrati provenienti dall'Africa, ha cambiato volto: ora è presa d'assalto dal popolo della notte, dall'happy hour all'alba. Capannelli di centinaia di persone si concentrano davanti agli ingressi dei pub lungo via Castaldi, per poi spostarsi nei dintorni, da via Lecco a Lazzaro Palazzi. E al mattino un tappeto di rifiuti, fra mozziconi, bicchieri, lattine. 

Ad appoggiare la rivolta è il consigliere dell'opposizione del Municipio 3 Marco Cagnolati, in quota Forza Italia, che si è rivolto al sindaco Giuseppe Sala, agli assessori competenti e al comandante della polizia locale. In un documento denuncia «gli assembramenti notturni fuori controllo»: «Le norme sul rumore e quelle del codice della strada non sono rispettate. Via Lecco è, di fatto, un'isola pedonale abusiva. È infatti impossibile transitare, perché la folla si riversa in mezzo alla strada, ma i vigili non intervengono». Sotto accusa anche il «mancato rispetto degli orari di chiusura dei locali». Da qui, la richiesta «di presidi fissi» delle forze dell'ordine. 
Immediata la replica dell'assessore Carmela Rozza: «La sicurezza si fa con razionalità. Abbiamo già avviato un ciclo di incontri nei Municipi per ascoltare le criticità».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 3 Ottobre 2016, 09:17
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