Via Padova, vende preservativi a lucciola: condannato per agevolazione della prostituzione

Via Padova, vende preservativi a lucciola: condannato per agevolazione della prostituzione
MILANO - Ha venduto alcune scatole di preservativi a una prostituta e poi lNei gue ha dato un passaggio in albergo al termine dell'attività. Tutto ciò è costata la condanna a un anno di reclusione per agevolazione della prostituzione confermata oggi in appello ad Alberto P., disoccupato di 36 anni. Tuttavia, in parziale riforma della sentenza di primo grado, i giudici della terza corte d'appello gli hanno concesso la non menzione nel casellario penale.

L'episodio è accaduto in via Padova nel 2009, quando Alberto P. era stato sorpreso in flagranza di reato intorno alle 4 del mattino ed è stato accusato di agevolazione della prostituzione dal pubblico ministero Elio Ramondini, che ne aveva ottenuto la

condanna a un anno con rito abbreviato.

Oggi il difensore, l'avvocato Anna Molinari, ha chiesto ai giudici di secondo grado l'assoluzione per il suo assistito, lamentando che «se si dilata troppo il concetto di agevolazione e favoreggiamento della prostituzione previsti dalla legge, per assurdo

anche i farmacisti che vendono profilattici alle prostitute o i tassisti che le accompagnano a casa andrebbero condannati». Il sostituto procuratore generale Gaetano Santamaria, invece, aveva chiesto la conferma della condanna. Alberto P. è peraltro recidivo, sebbene il precedente si sia concluso con un'archiviazione. Per aver venduto altri preservativi a un'altra lucciola era stato indagato sempre per agevolazione della prostituzione dal pubblico ministero Ester Nocera, che poi aveva chiesto e ottenuto l'archiviazione dal giudice per le indagini preliminari Enrico Manzi.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Marzo 2015, 15:13
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