Milano, Pisapia respinge le critiche: "Pioggia senza precedenti, l'impegno è stato massimo". E da stasera è nuovo allarme

Milano, Pisapia respinge le critiche: "Pioggia senza precedenti, l'impegno è stato massimo". E da stasera è nuovo allarme

di Simona Romanò
Milano è alla prese con fango e guasti, mentre si va verso la richiesta dello stato di calamità naturale. È iniziata la conta dei danni provocati dalla seconda esondazione, dopo quella di mercoledì, del Lambro e del Seveso, la nona del 2014: una piena durata 16 ore che ha messo sott’acqua l’area intorno al Parco Lambro, i quartieri Niguarda e Isola fino alla stazione Garibaldi Fs. Milano in tilt per una giornata, con pesanti danneggiamenti.





«Ritengo infatti che ci siano le condizioni per chiedere lo stato di calamità naturale, nell’interesse della città e dei cittadini. Prenderemo presto una decisione. Intanto, come Comune mettiamo a disposizione 2 milioni di euro», ha dichiarato ieri il sindaco Giuliano Pisapia. E il maltempo non molla: «L’allerta meteo, anche se più moderata, non cessa fino a stasera», ha precisato poi l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli. Lentamente si è tornati alla normalità, con disagi previsti per oggi: la circolazione delle metropolitane è tornata regolare soltanto ieri alle 17, anche se rallentata, ad eccezione della tratta Centrale-Garibaldi (M2) che resterà chiusa oggi.



Possibili ritardi anche dei treni interregionali Varese - Milano -Treviglio e Novara- Milano-Treviglio (per info www.rfi.it). Il caos da sabato con 90 pattuglie dei vigili in azione, oltre a 100 uomini della Protezione Civile, pompieri, squadre di MM, Croce Rossa: 400 le persone tratte in salvo, 80mila residenti prigionieri delle zone allagate, circa 1.400 le abitazioni senza corrente per circa 20 ore, ripristinata nella tarda serata di ieri grazie alle 15 squadre A2A, in tilt anche il 118 per 6 ore. Le 30 strade off limits sono state riaperte, con ancora difficoltà al sottopasso di viale Sarca. Mentre sono 96 le persone evacuate, tra cui le famiglie dello stabile di via Corelli, inagibile per l’alluvione, e gli ospiti delle comunità sociali (tra cui Exodus di Don Mazzi) all’interno del Parco Lambro. «Tutti sono stati accolti», ha assicurato Granelli.

La priorità è ora la pulizia delle strade, invase da fango e melma.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Novembre 2014, 09:25
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