“Maria Giulia era dolce e gentile, Fatima era fanatica”.
La foreign fighter avvistata a Milano?

“Maria Giulia era dolce e gentile, Fatima era fanatica”. La foreign fighter avvistata a Milano?

di Angela Calzoni
«Maria Giulia era una ragazza educata, dolce, carina e non riesco a spiegarmi cosa le sia scattato in testa, è passata dal dirmi ti ringrazio perché mi hai insegnato a studiare a meno male che siamo arrivati noi musulmani a salvare voi cristiani». È il racconto del percorso mentale di Maria Giulia Sergio, convertita all'Islam col nome di Fatima, tracciato da un'amica di famiglia che abitava a Inzago come i Sergio.

All'udienza di ieri c'è stato un colpo di scena: la prima foreign fighter italiana, partita da Inzago per al Siria nel 2014, potrebbe essere tornata in città. Una parente - davanti ai giudici della prima Corte d'Assise che stanno celebrando il processo a carico della presunta terrorista dell'Isis, del padre Sergio Sergio, del marito Aldo Kobuzi e di altre due persone - ha raccontato di averla incontrata di recente a Milano «in metropolitana con i capelli tinti di biondo». Una ricostruzione alla quale, però, gli inquirenti paiono non aver dato troppo credito. Di certo c'è solo che Maria Giulia Fatima era cambiata. E i genitori «non erano contenti di convertirsi all'Islam».

La mamma Assunta, morta in carcere dopo un'operazione, «era molto cattolica hanno spiegato - e non voleva diventare musulmana ma ha ceduto e soffriva, mentre Sergio l'ha fatto solo per fare contente le figlie». Anche la sorella di Fatima, Marianna Sergio, si era convertita e pensava di partire per i territori del Califfato. Dopo essere finita in carcere per terrorismo internazionale, è stata già condannata ad oltre 5 anni con rito abbreviato.
«Mi è stato riferito che dopo la conversione di tutta la famiglia si sentivano tante urla in quella casa e anche che le due figlie picchiavano la madre» ha spiegato l'amica di famiglia.

«Papà Sergio - ha aggiunto la testimone - era un bonaccione, una persona semplice e buona e non capace di opporsi. Maria Giulia era diventata in pratica il capofamiglia». L'uomo avrebbe dovuto essere interrogato ieri mattina, ma non è stato trasferito dalla provincia di Avellino, dove si trova agli arresti domiciliari, all'aula bunker davanti al carcere milanese di San Vittore. Il suo interrogatorio stato rinviato al prossimo 26 ottobre.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Settembre 2016, 09:26
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