Lombardia, vietati burqa e niqab:
"Chi li indossa può essere allontanato"
di Elisa Straini
In realtà, si tratta di un adeguamento alla normativa nazionale che per questioni di pubblica sicurezza vieta appunto di girare con il volto coperto. Ma la Lombardia, rivendicano dalla giunta, è la prima Regione ad applicarla in modo puntuale. La “stretta” sui burqa era partita all'indomani degli attentati jihadisti di Parigi, con un'interrogazione di un consigliere del Carroccio allarmato per la presenza di donne velate negli ospedali lombardi. Già allora l'opposizione con Pd e M5S aveva tacciato la Lega di populismo.
Accusa ribadita ieri anche dal ministro della Giustizia Andrea Orlando: «Siccome c'è la legge, non si avverte l'esigenza di inventarsene di nuove, che appaiono di sapore simbolico-propagandistico», ha commentato.
E freddo sul nuovo regolamento è stato anche il neo prefetto di Milano Alessandro Marangoni che ha invitato a non confondere «la religione con la sicurezza». Annuncia poi ricorso Asgi (Associazione studi giuridici sull'immigrazione), con l'avvocato Alberto Guariso che spiega che «non si può intervenire con un atto amministrativo per limitare la libertà religiosa».
Tutte accuse che Maroni respinge al mittente. Proseguirà per la sua strada, assicura, per «la sicurezza dei cittadini». E intanto il suo assessore alla Cultura, Cristina Cappellini, annuncia di voler chiedere ai prefetti di estendere il divieto anche ai musei.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Dicembre 2015, 08:10
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